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Gli auguri più dolci per la festa del papà, sono quelli formulati direttamente dai bambini. Tanto più se il messaggio si accompagna a un biglietto di auguri o un regalo fatto a mano per il 19 marzo, il giorno in cui ricorre anche la festa di San Giuseppe. Tuttavia, puoi anche prendere spunto da una poesia che si insegna a scuola. In ogni caso, cerca di ritagliare un momento tranquillo da passare insieme a tuo figlio per preparare una sorpresa al tuo partner - ammesso che il piccolo riesca a tenere il segreto a non ceda alla tentazione di spifferare tutto!
Nella fotogallery in alto trovi qualche spunto per gli auguri più dolci per la festa del papà, tra frasi affettuose e lavoretti da fare in vista della ricorrenza, invece sotto tre poesie di autori famosi.
Padre, anche se…, di Camillo Sbarbaro
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso, egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
che la prima viola sull’opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell’ altra volta mi ricordo
che la sorella, mia piccola ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
(la caparbia avea fatto non so che)
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura, ti mancava il cuore:
che avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillante l’attiravi al petto
e con carezze dentro le tue braccia
avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo ch’era il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.
Il pastrano, di Alda Merini
Un certo pastrano abitò lungo tempo in casa
era un pastrano di lana buona
un pettinato leggero
un pastrano di molte fatture
vissuto e rivoltato mille volte
era il disegno del nostro babbo
la sua sagoma ora assorta ed ora felice.
Appeso a un cappio o al portabiti
assumeva un’aria sconfitta:
traverso quell’antico pastrano
ho conosciuto i segreti di mio padre
vivendoli così, nell’ombra.
Il bambino perduto, William Blake
Babbo, babbo, dove vai?
Oh, non camminare così veloce.
Parla, babbo, parla al tuo bambino,
O io mi perderò.
La notte era scura,
nessun padre c’era;
Il bimbo era bagnato di rugiada;
il fango era profondo,
e il bimbo pianse,
e la nebbia svanì fugace.
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