FESTIVITÀ E RICORRENZE

Frasi di Joseph Conrad: 9 citazioni da rileggere a 100 anni dalla morte

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Rileggiamo le frasi di Joseph Conrad, scrittore sempre attuale

Indice dell'articolo

Le frasi di Joseph Conrad ci introducono nel lato oscuro dell'uomo, nell'abisso che può raggiungere anche per il benessere della propria società, oltre che nel percorso di formazione e introspezione dell'uomo. Quest'anno, il 3 agosto 2024, ricorrono i 100 anni dalla sua morte: un'occasione per rileggere il grande scrittore, ancora attuale.


Joseph Conrad: i libri

Ecco alcune opere dello scrittore, Józef Teodor Konrad Korzeniowski, nato in Ucraina nel 1857 e morto a Bishopsbourne (Kent) nel 1924:

  • Giovinezza (1898);
  • Cuore di tenebra (1902);
  • Tifone (1903);
  • L’agente segreto (1909);
  • La linea d’ombra (1917).


Joseph Conrad: le frasi

La selezione delle citazioni da rileggere per il centenario della morte:

Risalire quel fiume era come viaggiare all’indietro nel corso del tempo, ritornare ai primordi, quando la vegetazione cresceva sfrenata sulla terra e i grandi alberi ne erano i sovrani.


È assodato che l'intensità stessa di uno shock mentale produce una sorta di temporanea insensibilità, che aiuta a sopportarlo e a reagire.


Nessun uomo si aprirà con il proprio padrone; ma a un amico di passaggio, a chi non viene per insegnare o per comandare, a chi non chiede niente e accetta tutto, si fanno confessioni intorno ai fuochi del bivacco, nella condivisa solitudine del mare, nei villaggi sulle sponde del fiume, negli accampamenti circondati dalle foreste — si fanno confessioni che non tengono conto di razza o di colore. Un cuore parla — un altro ascolta; e la terra, il mare, il cielo, il vento che passa e la foglia che si agita, ascoltano anche loro il vano racconto del peso della vita.


Lo scintillio del mare mi riempì gli occhi. (...) A lungo, molto a lungo rimasi faccia a faccia con un mondo vuoto, immerso in un infinito silezioso, che per qualche misterioso scopo il sole inondava di fiotti di luce.


Si era aperto un varco nella barriera di orribile
immobilità che li aveva circondati per tanti giorni, come maledetti da un sortilegio. Lo sentivo.


La conquista della terra, che in generale vuol dire portarla via a chi ha una pelle diversa dalla nostra, o un naso un po' più schiacciato, a pensarci bene non è proprio una bella cosa. Ciò che la riscatta è soltanto un'idea. Un'idea che la sostenga.


Buffa cosa è la vita — quel misterioso accordo di logica implacabile impiegata per uno scopo futile. Il massimo che ne puoi sperare è una qualche conoscenza di te stesso — che arriva troppo tardi — un raccolto di rimpianti inestinguibili.


Viviamo come sogniamo, soli.


La nostra vita non è forse troppo corta per arrivare a esprimersi compiutamente, seppure attraverso tutti i nostri balbettii sia questa la nostra unica e costante intenzione? (...) Ci manca sempre il tempo di dire la parola definitiva - la parola definitiva del nostro amore, del nostro desiderio, fede, rimorso, sottomissione, rivolta.

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