Marzo è un mese speciale, perché segna la fine dell’inverno, ma anche l’inizio della primavera, con i suoi fiori, colori, profumi e il canto degli uccellini. Le giornate si allungano, le persone passano più tempo all’aria aperta e si diffonde un’atmosfera frizzante. Potrebbe essere anche un mese “pazzerello”, con lunghe piogge. Ecco perché moltissimi scrittori ne hanno raccontato e descritto i caratteri.
Era marzo e soffiava il vento. Anzi, non ‘soffiava’, sferzava, flagellava.
Era feroce e screanzato.
(Virginia Woolf)
Un bel pomeriggio di fine marzo.
Riuscii a scorgere, alte fra le radici contorte di una quercia, tre belle primule: occhieggiavano con tanta dolcezza dal loro nascondiglio.
(Anne Brontë)
Era una tipica notte di marzo, fredda e tempestosa, con una falce di luna coricata sul dorso come se il vento l’avesse ribaltata e frange di nuvole che fluttuavano diafane e impalpabili.
(Robert Louis Stevenson)
Marzo: mese di attesa.
Le cose che ignoriamo
Sono in cammino.
(Emily Dickinson)
Nonostante l’ora mattutina, all’aria fresca era già mescolato un po’ di tepore. Si era già alla fine di marzo.
(Franz Kafka)
Una Luce esiste in Primavera
Non presente in qualsiasi altro periodo
Dell’anno
Quando Marzo è a malapena qui
Un Colore sta là fuori
Su Campi Solitari
Che la Scienza non può cogliere
Ma la Natura Umana avvertire.
(Emily Dickinson)
Marzo pazzo e cuorcontento
si sveglia un mattino pieno di vento:
la prima rondine arriva stasera
con l’espresso della primavera.
(Gianni Rodari)
Che torbida notte di marzo!
Ma che mattinata tranquilla!
che cielo pulito! Che sfarzo
di perle! Ogni stelo, una stilla
che ride: sorriso che brilla
su lunghe parole.
(Giovanni Pascoli)
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