Il 12 agosto è Giornata mondiale dell’elefante, un appuntamento importante per difendere questo grande e maestoso mammifero, e non solo. Studi recenti stanno dimostrando che la perdita di elefanti potrebbe accelerare la crisi climatica della Terra perché gli elefanti svolgono un ruolo diretto nel modo in cui le foreste sono modellate e aiutano a immagazzinare carbonio.
Perché si celebra
La Giornata mondiale dell’elefante è nata per attirare l'attenzione sulla difficile situazione di queste maestose creature. A causa della loro natura pacifica e intelligente, i più grandi animali terrestri del mondo sono amati ovunque. Ma, sfortunatamente, affrontano molteplici minacce alla loro sopravvivenza. Uno dei problemi principali è il commercio dell'avorio. Attualmente, la domanda maggiore proviene dalla Cina, con il prezzo dell'avorio che spesso supera il prezzo dell'oro, cosa che rende gli elefanti obiettivi più grandi che mai. I ricercatori ritengono, però, che la perdita di habitat sia il motore principale della perdita di elefanti in natura.
Secondo quanto riferito, il numero di elefanti è diminuito del 62% nell'ultimo decennio. Alcune stime dicono che potrebbero essere in gran parte sterminati entro la fine del prossimo decennio se non verranno intraprese azioni protettive urgenti. Si stima che circa 100 elefanti africani vengano uccisi ogni giorno dai bracconieri per la ricerca di avorio, carne e parti del corpo.
Dai 12 milioni stimati circa un secolo fa, oggi si contano circa 415.000 individui riportati nell’ultimo censimento su larga scala. Se la popolazione dell’elefante di savana ha subìto una riduzione del 60% negli ultimi 50 anni, va ancora peggio per l’elefante di foresta, la cui popolazione negli ultimi vent’anni è passata da 270.000 esemplari a meno di 75.000.
Gli elefanti africani vengono principalmente macellati per le loro zanne d'avorio, mentre gli elefanti asiatici sono stati più drasticamente colpiti dalla perdita di habitat e dallo sfruttamento in cattività. Ma sia gli elefanti africani che quelli asiatici stanno ora subendo un'invasione ancora maggiore dell'habitat, a causa dell'aumento della popolazione umana e dello sviluppo, che si traduce in più conflitti uomo-elefante. Ciò ha conseguenze disastrose sia per gli umani che per gli elefanti.
Storia
Il World Elephant Day è stato creato nel 2011 da due cineasta canadesi Patricia Sims e dalla Elephant Reintroduction Foundation thailandese e celebrato per la prima volta il 12 agosto 2012. L'iniziativa è stata fortemente sostenuta dalla star del cinema e leggenda di Star Trek William Shatner che ha narrato il documentario Return to the Forest, un affascinante film di 30 minuti sulla reintroduzione in natura degli elefanti asiatici in cattività. La Giornata Mondiale dell'Elefante è lo strumento attraverso il quale organizzazioni e individui possono riunirsi per dare voce ai problemi che minacciano gli elefanti.
5 curiosità di questo animale in via di estinzione
- Le zanne di elefante sono in realtà denti incisivi allargati che compaiono per la prima volta quando gli elefanti hanno circa due anni.
- Gli elefanti hanno bisogno fino a 150 kg di cibo al giorno, che equivalgono a circa 150 sacchi di patatine!
- L'elefante asiatico è una specie in via di estinzione con meno di 40.000 rimasti in tutto il mondo.
- L'elefante africano è minacciato con meno di 400.000 rimasti in tutto il mondo.
- C'erano oltre 100.000 elefanti in Thailandia all'inizio del secolo scorso, oggi ce ne sono meno di 4.000.
Come celebrare la giornata mondiale dell’elefante
Per celebrare la Giornata Mondiale dell’elefante la cosa più importante che puoi fare è informarti e condividere la tua conoscenza. Come sempre, semplicemente spargere la voce sui pericoli che questi magnifici mammiferi affrontano tramite i social media può effettivamente apportare un vero cambiamento. Puoi investire in progetti che cercano di fornire mezzi di sussistenza sostenibili e redditizi alle persone che vivono accanto agli elefanti. Questi programmi migliorano le circostanze economiche in modo che i locali non sentano di dover cacciare di frodo per sbarcare il lunario.
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