Pasqua è una festa mobile. Questa celebrazione si definisce in questo modo perché non capita mai lo stesso giorno dell'anno, come avviene, ad esempio, per altre celebrazioni. Sappiamo, infatti, che Natale è sempre il 25 dicembre, mentre per calcolare il giorno in cui la Chiesa celebra la Resurrezione di Cristo bisogna fare affidamento ad eventi naturali. Perché la data di Pasqua cambia sempre?
La Pasqua non ha una data fissa perché da tradizione si fa cadere questo giorno nella prima domenica dopo la prima luna piena dell'equinozio di primavera. Il giorno può cadere in un arco di tempo massimo di 35 giorni, tra il 22 marzo e il 25 aprile. Si fa questo calcolo, perché si fa riferimento all'antica Pasqua ebraica, che non festeggia la resurrezione di Cristo, come quella cattolica, ma la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto e l'esodo verso la Terra Promessa, seguendo il profeta Mosè.
Il calendario ebraico, ancora oggi, si basa sul ciclo lunare di 29-30 giorni: la Pasqua ebraica, di solito, cade nel quattordicesimo giorno del mese nissàn, cioè in corrispondenza della luna piena di marzo-aprile. Fin dal secondo secolo i cristiani hanno deciso di celebrare nello stesso periodo la Pasqua che ricorda la morte e risurrezione di Cristo. L'evangelista Giovanni, infatti, fa corrispondere l'uscita dagli inferi del figlio di Dio proprio in quella data.
La decisione finale venne presa poi nel concilio di Nicea nel 325. Riprendendo un passo di San Paolo, si decise che la Pasqua dovesse essere celebrata la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. E così avviene da allora. 40 giorni prima questa data ha inizio la Quaresima, il periodo di digiuno e di preparazione annunciato dal Mercoledì delle Ceneri. Mentre 50 giorni dopo questa data si celebra la Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo sui discepoli.
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