Il genderless approach è un metodo per educare i bambini che si sta molto diffondendo tra le celebrità. Significa non dare ai piccoli un'indicazione di genere: l'obiettivo è quello di evitare gli stereotipi che finché sono bimbi si manifestano con lei gioca con le bambole, lui con le macchinine, lei veste di rosa, lui di azzurro... ma crescendo alimenta un gap sessuale, che spesso si consolida nel mondo del lavoro con professioni per cui le donne sono meno selezionate in quanto donne, dimissioni in bianco, carriere prettamente maschili ai vertici o stipendi più bassi.
È anche un modo per evitare indicazioni sessuali che possono un domani scontrarsi con la vera natura del bambino. Insomma, libertà assoluta di esprimersi e di essere ciò che si desidera almeno nei primi anni di vita, quando i condizionamenti sociali sono quelli che ti impongono mamma e papà. La prima vip ad avere avuto un approccio di questo tipo è stata Angelina Jolie: ricordiamo anni fa la sua bambina, tra l'altro bellissima, vestita da maschietto.
Ultimamente invece a parlare di questo metodo è stata Kate Hudson che ha dichiarato pubblicamente che sta cercando di crescere i suoi figli per diventare delle brave persone, aiutandoli con gli strumenti migliori per affrontare questo grande mondo pazzo. Per quanto riguarda la scelta del genderless approach è stata chiara: è un metodo per sollevare i figli individualmente dai condizionamenti di genere e lasciarli liberi di indentificarsi in ciò che preferiscono.
In Svezia, famosa per la parità di genere, la maggior parte delle scuole dell'infanzia finanziate dallo Stato sono "gender-neutral", cioè si impegnano a crescere i bambini indipendentemente dal loro genere e in alcuni casi smantellando gli stereotipi. E pensandoci bene, il metodo Montessori è il primo a essere genderless approach.
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