Il tuo bimbo ha dimostrato una certa predisposizione per la musica e desideri iscriverlo a un corso? È un'ottima idea. È però importante non avere fretta e ricordarsi che bruciare le tappe o sovraccaricare i bambini non è mai una buona soluzione. Un piccolo di 3 anni deve prima di tutto avere tempo di giocare e di annoiarsi. Può sembrarci una cosa brutta, ma la noia ha una valenza positiva durante l'infanzia e questo è l'unico momento della vita in cui si possono concedere il dolce far nulla. Il gioco, inoltre, non è soltanto divertente ma ha un aspetto pedagogico e didattico fondamentale.
Giocomusica potrebbe essere la risposta perfetta alle necessità del tuo bimbo. Che cos'è? È un corso di propedeutica alla musica, durante il quale il bambino non impara a suonare uno strumento (sarebbe davvero troppo presto) ma viene invitato alla conoscenza musicale attraverso il gioco, la ritmica, le emozioni e la socializzazione con gli altri piccolini. La partecipazione di solito è aperta ai bimbi tra i 3 e i 5 anni.
Ci sono scuole che suddividono le classi in due gruppi (3-4 anni, per i piccolini o i nuovi, e 4-5 anni, per i grandi o gli esperti). Si inizia con filastrocche, brevi canti, conte e ovviamente suoni e rumori, che permettono di mettere in musica le attività che si stanno facendo. Il secondo step è unire al gioco e al suono, anche il movimento, per comprendere il ritmo.
I primi strumenti con cui il bambino si relazione sono quelli dello strumentario Orff. Molti corsi invece seguono l'iter formativo della Music Learning Theory del professor Edwin E. Gordon, che prevede un unico strumento: la voce. Queste classi sono davvero molto divertenti perché durante l'ora di formazione i bambini giocano e cantano, senza aspettative o false ambizioni, ma apprendono anche le basi della musica, imparano a concentrarsi sulla ricerca e sulla percezione del suono, del respiro, del movimento e del coordinamento tra gli elementi.
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