Siamo reduci da una seconda metà dell’anno scolastico pesante per docenti, ragazzi e genitori a causa della didattica a distanza che ha sconvolto l'esistenza di tutti.
Giorni faticosi, lontani dall’insegnamento in presenza di cui hanno bisogno i nostri ragazzi per imparare ma anche per crescere. Purtroppo la pandemia ci ha costretto a cambiare le nostre abitudini.
Per molti non è stato un esperienza positiva ma in vista della ripresa delle scuole la situazione non è ancora chiara e ci si chiede se le aule e la scuola saranno in sicurezza per alunni e insegnanti.
In questi ultimi mesi ci sono alcuni nuclei familiari che traumatizzati dalla didattica a distanza, si sono avvicinati o comunque hanno preso informazioni in merito all' homeschooling (o istruzione parentale), un sistema educativo consetito dalla nostra Costituzione, per cui i genitori possono impartire l’educazione scolastica ai propri figli. Didattica impartita in casa ma con i criteri giusti.
Si tratta di una soluzione educativa molto diffusa sopratutto nei paesi anglosassoni e che sta prendendo lentamente piede anche in Italia, per cui si seguono i programmi scolastici facendo “scuola a casa”, e avendo un rapporto continuativo con i figli: può essere una scelta in linea con la vita della famiglia che magari viaggia di continuo, o che sente il bisogno di maggiore libertà e qualche riscontro in più.
Può essere la soluzione alle inefficienze e ai vuoti del sistema scolastico italiano? C’è da riflettere.
Ad ogni modo, non c’è obbligo di fare esami da un ciclo scolastico ad un altro a meno che non si voglia inserire il proprio figlio alla scuola pubblica, c’è più flessibilità nell’organizzazione degli impegni educativi, e c’è maggior interazione tra i vari componenti della famiglia, adulti e bambini. Non ci sono etichette o percorsi obbligati, tutto sta alla natura del bambino che si ha in casa: educarlo sì, ma in maniera personalizzata e rispettando i suoi tempi.
Se vogliamo saperne di più e informarci sulla normativa prima di prendere una decisione, basta cliccare sul sito del Miur.
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