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La tradizione dolciaria
Il Natale non sarebbe così dolce e speciale se alla conclusione dei festeggiamenti mancasse un dolce tipico della tradizione. Alcuni hanno superato i limiti regionali e sono diventati veri e propri simboli del Natale. I dolci, infatti, sono anche una buona soluzione per fare un omaggio nei giorni delle feste.
E allora sulla tavola si fanno largo panettoni, pandoro, tronchetto della felicità e tante altre delizie che riempiranno di gioia grandi e bambini. Vediamo insieme i dolci ‘più famosi’ e scopriamo qualcosa in più sulla loro storia.
Le origini del panettone
Il dolce natalizio più famoso è sicuramente il panettone milanese su cui esistono diverse leggende della sua nascita. Una delle più conosciute è quella legata al pranzo del Conte Sforza, quando il suo cuoco si accorse di aver bruciato il dolce. Il suo aiutante Toni propose di riparare al danno con un dolce fatto con gli avanzi: burro, frutta candita e pasta. Il ‘Pan de Toni’ venne largamente apprezzato da tutti i commensali.
Un’altra leggenda è quella che racconta la storia di Ughetto Atellani, un giovane falconiere innamorato di una fornaia di nome Algisa, i cui affari con l’avvicinarsi del Natale procedevano a rilento. Fu proprio Ughetto che per aiutare la sua amata comprò con gli ultimi soldi zucchero, uova e uva sultanina e impasto il ‘famoso panettone’ con la forza del suo amore.
>Panettoncini ripieni di crema e frutta
Pandoro: il dolce ‘a forma di stella’
Per chi non ama il panettone a Natale, l’alternativa d’obbligo è sicuramente il Pandoro, le cui origini sono abbastanza incerte. Con molta probabilità la sua nascita va fatta risalire alla derivazione del ‘Nadalin’, un dolce tradizionale a forma di stella delle famiglie di Verona. La sua ideazione sarebbe il risultato della collaborazione con i pasticceri austriaci molto attivi nella città scaligera.
Fin dal 1800, infatti, il pandoro è diventato il dolce tipico della produzione veronese per poi essere conosciuto a livello nazionale soprattutto grazie al confezionamento industriale.
>Stelle di Pandoro con crema allo zabaione
Il tronchetto di Natale
La tradizione del tronchetto di Natale va collocata in quella natalizia francese. Tipico del paese d’Oltralpe, il dolce è conosciuto come ‘Bûche de Noël’ e ricorda la forma del ceppo di legno, simbolo a sua volta di numerosi paesi del Nord Europa.
La storia del ceppo affonda le sue radici in un’usanza pagana che serviva per augurare la fertilità dei frutteti: il ceppo, infatti, doveva essere estratto da una quercia o da un castagno e messo nel camino il giorno della Vigilia. Un’azione simbolica questa per riscaldare il bambin Gesù, che doveva proseguire fino a Capodanno come rito propiziatorio per l’anno nuovo.
>Tronchetto di Natale
La dolcezza del torrone
Un altro dolce simbolo delle feste natalizie è sicuramente il torrone, oggi conosciuto in numerose varianti con mandorle, cioccolato, nocciole e miele. Anche in questo caso, esistono varie correnti storiche che attribuiscono origini differenti fra di loro alla sua nascita. Ma la tradizione, al contrario, la colloca nella Cremona del 1400.
Il giorno delle nozze di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, durante il banchetto, infatti, venne preparato un dolce a base di mandorle, miele e bianco d’uovo che riproduceva la forma della torre cittadina, appunto il Torrione. La sua diffusione, poi, viene accreditata al merito di un ex garzone che alla fine del 1800 diede vita alla prima produzione pensata appositamente per il torrone.
>Torrone siciliano
Il pandolce della Liguria
Il pandolce è un prodotto natalizio della città di Genova, diffuso in tutta la Liguria e conosciuto nel Regno Unito con il nome di ‘Genoa cake’ (‘Torta di Genova’). Secondo una delle tradizioni fu il doge della Repubblica di Genova, Andrea Doria, a bandire il concorso tra i maestri pasticceri della città perché realizzassero un dolce rappresentativo dell’intera città e che avesse una lunga conservazione per garantire la sua bontà anche nei lunghi viaggi.
Inoltre, l’usanza genovese prevede che il più giovane della famiglia infili sulla parte alta del pandolce un ramo di olivo o di allora. Mentre il più anziano dovrebbe procedere al taglio del dolce e alla conservazione di una fetta per i più poveri.
>Pandolce
Gli struffoli
I famosi struffoli di Napoli non sono originari della città partenopea come sarebbe facile immaginare ma devono la loro nascita ai Greci. Anche il nome stesso deriverebbe dalla parola ‘strongoulos’, ovvero arrotondato, da cui deriva poi forma tondeggiante.
Questi dolci a forma di piccole palline si sono diffusi anche in molte altre regioni: nell’Italia centrale esiste una versione chiamata ‘cicerchiata’ mentre in Basilicata e in Calabria si trova la ‘cicerata’. A Palermo, invece, la differenza rimane solo nel nome, perché la parola ‘struffoli’ perde una ‘f’ e diventa ‘strufoli’.
>Struffoli
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