Il costo della spesa alimentare è una voce che incide sempre di più sul bilancio economico familiare soprattutto dopo l'entrata in vigore dell'euro. Le donne sono le prime a testare tutti i giorni i prezzi mentre aumenta la difficoltà di conciliare spesa, risparmio e qualità dei prodotti. Se per gli alimenti ortofrutticoli si cominciano a vedere delle opzioni valide come i 'farmer market', per tutti i restanti prodotti fino ad oggi non esistevano molte altre alternative, ma dall'Europa è arrivato un nuovo rivoluzionario sistema di fare la spesa chiamato 'alla spina'.
Vediamo come si acquistano i prodotti 'alla spina'
Il meccanismo è semplicissimo. Per il primo acquisto viene calcolato il costo di un contenitore vuoto (che si aggira attorno ai 50 centesimi) rigorosamente biodegradabile e riutilizzabile successivamente. Il cliente riempie il flacone di prodotto nella quantità desiderata 'pre - dosata' tramite l'ausilio di appositi dispenser, stampa l'etichetta con il prezzo e si reca alla cassa per pagare.
Il distributore eroga un tipo di prodotto non pubblicizzato che porta nelle tasche dell'acquirente finale un risparmio tangibile: rispetto ai prodotti acquistati nelle catene tradizionali; si risparmia dal 20% fino al 70% sul prezzo di listino. Tutti i prodotti sono venduti sfusi con un unico prezzo al chilo.
Solitamente queste catene di negozi offrono alimenti sfusi come il caffè, i cereali, la pasta, il riso, i legumi, la frutta secca e addirittura le caramelle.
Il latte alla spina della 'Coldiretti' è già una realtà consolidata, l'idea questa volta è venuta copiando i distributori presenti in Svizzera ed Austria. Anche in questo caso si porta da casa la bottiglia o la si acquista nel punto d'erogazione, e la si riempie di volta in volta. In Italia sono 600 i distributori automatici, 360 solo in Lombardia, ed erogano dai 70 ai 200 litri al giorno.
I distributori sono sistemati nella maggior parte dei casi all'esterno delle aziende agricole o davanti ai supermercati.
Il vantaggio della spesa alla spina è che non è solo economico, ma anche ambientale. Sono ben 31 milioni le tonnellate di spazzatura che ogni anno l'Italia produce di cui 12 sono di imballaggi: scatole, flaconi, pacchi, sacchetti e bottiglie di plastica occupano infatti la metà dello spazio della nostra pattumiera.
Abbiamo preparato per te una selezione dei nominativi delle catene di distribuzione che offrono in Italia prodotti 'alla spina':
Negli 'Ecopoint' della Crai attraverso una sorta di organo a canne trasparenti si possono prelevare caffè, pasta, riso, cereali, legumi e spezie e caramelle nella quantità desiderata. La merce, spesso di marca, viene rigorosamente raccolta in sacchetti biodegradabili e trasportata su carrelli riciclati.
Altre catene commerciali impegnate su questo fronte sono 'Coop'e 'Auchan'. Le regioni che hanno fatto da pioniere in questo grande progetto ambientale sono il Piemonte seguito dal Lazio.
La Distilleria Bottega di Bibano di Godega, in provincia di Treviso, ha studiato per il proprio punto vendita dei grandi contenitori muniti di rubinetto dal quale i clienti possono riempire le bottiglie. L' obiettivo è cercare di ridurre gli imballaggi che passano semplicemente dal negozio alla pattumiera e che assorbono inutilmente materie prime ed energia.
Il consumatore moderno dovrà imparare sempre di più a fare la spesa in modo consapevole cercando di provocare il minor impatto ambientale. L'orientamento verso l'acquisto di pasta o riso alla spina, di bottiglie d'acqua con vuoto a rendere ed imbottigliate da fonti regionali o di province limitrofe, di prodotti senza imballaggio o con involucri biodegradabili, il ritorno al 'vecchio' pannolino riutilizzabile sono il primo passo verso la salvaguardia del Pianeta, ma anche al contenimento dei prezzi di vendita.
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