Straining e mobbing sono due forme di violenza psicologica che possono capitare sul posto di lavoro. In alcuni casi la violenza può anche essere di tipo fisico. Non sono la stessa cosa, dal momento che sono due comportamenti leggermente differenti che possono essere portati avanti da datori di lavoro, superiori e colleghi ai danni di uno o più lavoratori. Quali sono le differenze tra straining e mobbing che dobbiamo conoscere e quali i segnali da riconoscere subito?
Straining e mobbing sono azioni di prevaricazione che una persona sul posto di lavoro compie ai danni di un altro lavoratore. La differenza principale sta nel fatto che il mobbing viene compiuto in modo continuativo nel tempo, con comportamenti vessatori che vanno avanti per giorni, settimane, mesi e anni, con lo scopo finale di far licenziare la vittima, per farla allontanare volontariamente dal posto di lavoro. Lo straining, invece, riguarda azioni aggressive occasionali, che si possono manifestare ogni tanto, ma non in modo continuativo, senza un apparente motivo.
Lo straining si differenzia dal mobbing proprio per le modalità con cui gli atti vessatori vengono eseguiti. Se per il mobbing l'elemento di continuità è fondamentale, anche dal punto di vista giuridico, questo aspetto è, invece, assente nello straining. Gli episodi di bullismo sono più rari e si possono verificare anche una sola volta, ma per gli esperti potrebbe essere l'anticipo di azioni vere e proprie di mobbing.
In entrambi i casi, se un lavoratore viene vessato sul posto di lavoro, raramente o continuamente, è bene rivolgersi a un avvocato e denunciare subito per ottenere una sentenza che possa rendere giustizia. Non bisogna pensare che passerà e che non succederà più, anche nelle situazioni di straining, perché anche un solo comportamento violento sul posto di lavoro ai danni di un dipendente deve essere condannato con tutti gli strumenti che la legge ci offre.
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