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Cos'è il diritto alla disconnessione

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Il diritto alla disconnessione dovrebbe essere sempre riconosciuto

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Giù le mani dal diritto alla disconnessione. Stiamo parlando di un aspetto non indifferente che andrebbe sempre tutelato, in ogni posto di lavoro. Il datore di lavoro dovrebbe riconoscerlo ai propri dipendenti e i lavoratori dovrebbero chiedere che sia rispettato. Cos'è il diritto alla disconnessione, come funziona in Italia e come si applica nel caso in cui una persona operi in smart working?

Cos'è il diritto alla disconnessione

Il diritto alla disconnessione è inerente alla tutela della vita privata di ogni lavoratore. Fuori dall'orario di lavoro il dipendente non è tenuto a rispondere a eventuali chiamate, messaggi o mail che arrivano dal datore di lavoro, dal responsabile o dai colleghi. Finito il proprio turno, non si deve più lavorare, per dedicarsi alla vita privata e famigliare. Al di fuori dell'orario di lavoro stabilito il lavoratore non è tenuto a essere reperibile, così da proteggere la sua salute mentale e fisica, garantendo anche il diritto al sacrosanto riposo.

Come funziona in Italia

In Italia c'è la Legge n. 81 del 22 maggio 2017 che riguarda i lavoratori in smart working, che hanno diritto a disconnettersi dai dispositivi utilizzati per lavorare quando l'attività lavorativa è terminata, secondo gli orari di lavoro concordati. Tale legge non riconosce il diritto alla disconnessione, ma prevede che questo aspetto sia regolamentato attraverso il contratto tra datore e lavoratore.

Il 18 settembre 2024, però, è stata presentata la proposta di legge "Lavoro, poi stacco", depositata alla Camera dei deputati da un gruppo di parlamentari del Partito Democratico, grazie alla collaborazione con "L'asSociata", che si occupa di lavoro e diritti. Per tutti i lavoratori italiani è prevista l'introduzione del diritto alla disconnessione. "La proposta di legge 'Lavoro, poi stacco' intende promuovere una nuova cultura del lavoro che rispetti il tempo dentro e al di fuori dell'ufficio, tutelando i lavoratori e aumentando la produttività delle imprese, migliorando così la vita delle persone. Serve una nuova scommessa sulla qualità del lavoro. Dopo la pandemia questa domanda si è fatta ancora più stringente. E questa risposta la deve dare la politica".

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