Il mondo della panificazione è un insieme di regole e ingredienti, fra cui il lievito di birra, che normalmente acquistiamo in panetto già pronto al supermercato. Ma il prodotto è anche possibile farlo in casa, usando solo farina, miele, birra e zucchero, omettendo anche il secondo volendo, ottenendo in questo modo una versione adatta ai vegani.
È importante sapere che il tipo di birra da usare è quella non filtrata e cruda, motivo per cui andare sulla maggior parte di birre biologiche artigianali conviene. Il motivo è semplice da capire, in quanto i sedimenti della bevanda sono quelli che servono per attivare il lievito, che a differenza, usando una birra pastorizzata tradizionale, non sarebbero presenti.
Per circa un etto di farina forte usiamo 100ml di birra a temperatura ambiente, un cucchiaino di miele e uno di zucchero, che aiutano a nutrire il lievito stesso. Apriamo la birra e scuotiamo il fondo per fare il modo che i sedimenti della bevanda si sollevino e dopo di che travasiamola in una ciotola ampia, aggiungendo la farina setacciata, a seguire lo zucchero e il miele.
Tale composto dovrà essere amalgamato con cura, fino ad ottenere una sorta di impasto piuttosto liquido e senza grumi. Usiamo uno strappo di cellophane per coprire la ciotola e poniamo quest’ultima in un luogo caldo, magari avvolgendola con panni di lana o strofinacci per favorire il processo di lievitazione normale.
Durante le ventiquattro ore che serviranno al nostro lievito di birra per formarsi, dovremmo notare una crescita dell’impasto a circa il doppio del suo volume. Se il lievito non cresce o si sgonfia potrebbe non aver avuto la forza necessaria per farlo e quindi c’è una buona probabilità che non riesca a far lievitare pane, pizze e focacce a dovere. A noi la scelta se provare ad usarlo comunque o ripetere la procedura utilizzando un altro tipo di birra.
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