Uno dei cocktail estivi più richiesti è il Mai Tai, un drink a base di rum bianco e scuro, sciroppo di orzata e pochi altri ingredienti. Le sue origini sono incerte, in quanto c’è chi ne attribuisce l’invenzione al bartender Victor Jules Bergeron, di Oakland, in California, nel 1944 e chi invece lo fa risalire al 1933, da un’idea del bar rivale Don the Beachcomber o Donn Beach.
Che la storia del cocktail affondi le sue radici in una decade o l’altra del secolo scorso, quello che sappiamo oggi è che la ricetta originale di Victor, divenuta ufficiale, non è facilmente ripetibile. Il barista infatti usò per il suo Mai Tai un pregiato rum giamaicano invecchiato 17 anni, lime fresco, orange curaçao olandese e zucchero semolato.
Gli ingredienti alcolici di alta qualità, come quelli usati da Bergeron, non sono alla portata di tutti e quindi il drink ha subito qualche alterazione della ricetta. Di seguito la preparazione standard, sebbene esistano molte varianti all’originale.
Ma prima una curiosità: il nome Mai Tai deriverebbe dall’esclamazione tahitiana “Mai Tai roa ae”, che un amico di Victor avrebbe detto a commento del cocktail.
Il significato della frase si può tradurre come “il migliore”, cioè, molto buono.
La ricetta del Mai tai
In uno shaker riempito con ghiaccio, versiamo il rum bianco con il curaçao, il succo di lime e lo sciroppo di orzata, dopo shakeriamo per pochi secondi. Ora filtriamo in un bicchiere double rock in cui avremo messo qualche cubetto di ghiaccio e versiamo il rum scuro in superficie, evitando di mescolare ma lasciandolo in sospensione.
Per decorare, usiamo la scorza del lime e le foglioline di menta, o in alternativa una ciliegia candita. Le varianti della ricetta originale del Mai Tai prevedono questa opzione, con succhi di frutta misti invece del semplice lime.
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