Muovere le mani per indicare, sorridere o ammiccare. Sono tanti i gesti che quotidianamente compi per far passare un messaggio e sono numerosi quelli che fai senza esserne consapevole. È il linguaggio del corpo. Ma è uguale in tutto il mondo?
Un sorriso è un sorriso ovunque, ma altri gesti possono esser fraintesi. Per fare un esempio, designare il numero due o un segno di pace alzando due dita con il palmo rivolto verso l'interno è inoffensivo nella maggior parte del mondo, ma è un gesto volgare nel Regno Unito e in Australia. Arricciare il dito indice verso il proprio corpo potrebbe richiamare qualcuno dall'altra parte della stanza negli Stati Uniti, ma è un modo per dire "arrivederci" in alcuni Paesi europei.
La comprensione più comune dell'argomento mette in relazione il linguaggio del corpo con il linguaggio parlato. I gesti con significati specifici, anche se colloquialmente chiamati "linguaggio del corpo", appartengono al campo della cinesica, un'area di studio che distingue questi movimenti da azioni più istintive, come sorridere quando si è felici o distogliere lo sguardo quando si è imbarazzati.
Sviluppata dall'antropologo americano Ray Birdwhistell negli anni '50, la cinesica utilizza gli elementi costitutivi della linguistica per capire come i gesti generano significato. Poiché le unità di suono che formano le parole pronunciate sono chiamate fonemi, le unità di movimento che formano i gesti cinesici sono chiamate cinemi e, poiché lo stesso fonema può comunicare un significato diverso attraverso le lingue, lo stesso cinema può anche comunicare significati diversi in culture o contesti diversi. Ad esempio, il cinema del pollice in su indica un lavoro ben fatto (o il desiderio di chiedere un passaggio) in Nord America o in Europa, ma significa qualcosa di estremamente maleducato in Australia quando viene spostato su e giù.
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