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Settimana del Fiocchetto Lilla 2025: cos'è e a cosa serve

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Tutto quello che dobbiamo sapere sulla Settimana del Fiocchetto Lilla 2025

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Il 15 marzo si celebra la Giornata del Fiocchetto Lilla, per riflettere e sensibilizzare sui disturbi alimentari. Per sette giorni, però, in occasione della Settimana del Fiocchetto Lilla sono tanti gli eventi e le manifestazioni che vengono programmati in tutta Italia al fine di parlare di queste tematiche e per fare in modo che i disordini alimentari siano sempre più conosciuti, così da aiutare chi ne soffre. Cos'è la Settimana del Fiocchetto Lilla e a cosa serve?

Cos'è la Settimana del Fiocchetto Lilla 2025

Molte associazioni e fondazioni operanti nel campo dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione hanno dato vita non solo alla Giornata del Fiocchetto Lilla, ma a una vera e propria settimana di approfondimenti ed eventi dedicati alla salute. Dal giorno della Festa della donna, che si celebra l'8 marzo, e fino alla data della Giornata del Fiocchetto Lilla, che quest'anno cade nel giorno di sabato 15 marzo 2025, si vuole riflettere sui disturbi della nutrizione e dell'alimentazione.

Quando e perché è nata

La Settimana Lilla è nata nel 2023, grazie alla volontà di Fondazione Maria Bianca Corno: fin da subito l'obiettivo è stato quello di dedicare una settimana intera alla promozione di attività gratuite per quello che concerne i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA). Nata in Lombardia, ben presto questa iniziativa, che sfocia poi nella Giornata vera e propria, il 15 marzo, ha coinvolto nel corso degli anni cittadini, famiglie, scuole, associazioni, professionisti della salute.

L'iniziativa è nata, come spiegato sul sito della Settimana Lilla, perché "i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione rappresentano un’emergenza sociale e sanitaria, nonché una delle principali cause di morte in adolescenza. La situazione epidemiologica nazionale conferma che sia l’anoressia nervosa che la bulimia nervosa sono un problema di salute pubblica di notevole interesse". Intervenire precocemente, aiutare chi ne soffre, parlarne sempre di più sono passi importanti da compiere per poter sostenere i pazienti e le loro famiglie, impegnati nella lotta contro questi disturbi, che spesso non vengono diagnosticati in tempo o vengono sottovalutati e minimizzati.

Durante la Settimana Lilla sono tante le associazioni e le fondazioni che mettono in campo la loro esperienza e le loro competenze per aiutare i pazienti che soffrono di questi disturbi. Gli obiettivi principali della Settimana Lilla sono:

  • creare una rete di associazioni che si occupano di DNA
  • migliorare la prevenzione primaria e l'informazione verso la cittadinanza, anche con la Giornata del Fiocchetto Lilla che chiude la settimana e serve proprio da megafono all'iniziativa
  • facilitare la prevenzione primaria territoriale e l'identificazione precoce da parte dei servizi psichiatrici e neuropsichiatrici
  • stimolare la discussione anche online, con la creazione di materiale multimediale accessibile a tutti

Cosa sono i disturbi alimentari

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono malattie che si caratterizzano con un'alterazione delle abitudini alimentari e con una preoccupazione per il peso e per le forme del corpo troppo eccessiva. Di solito i sintomi si manifestano durante l'adolescenza e il sesso femminile è maggiormente colpito.

Chi soffre di questi disturbi mette in atto dei comportamenti tipici che possono essere un campanello d'allarme: ad esempio il digiuno, la restrizione dell'alimentazione, le crisi bulimiche, il vomito autoindotto, l'assunzione di lassativi o diuretici per non ingrassare, un'elevata attività fisica volta solo ed esclusivamente a perdere peso.

I principali Disturbi del Comportamento Alimentare sono l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa. Esistono anche altri disturbi: il Disturbo da Alimentazione Incontrollata o Binge Eating Disorder - BED, e i Disturbi Alimentari Non Altrimenti Specificati (NAS), una categorizzazione che si usa per descrivere i pazienti che hanno un disturbo alimentare, ma non soddisfano i criteri che vengono utilizzati dai medici per avere una diagnosi effettiva.

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