La notte delle stelle cadenti 2017 diventa ancora più speciale con le poesie. Nella notte di San Lorenzo e non solo, infatti, teniamo il naso all’insù con la speranza di provare il brivido e lo stupore della visione di una stella cadente.
Con i versi delle poesie, in qualche modo, tratteniamo lo spettacolo che dura davvero poco. O almeno ci consoliamo se non dovessimo avvistarne nemmeno una. E magari formuliamo comunque il nostro desiderio.
Notte stelle cadenti 2017, quando vederle
Il massimo della visibilità è previsto per la seconda metà di agosto 2017, soprattutto dalla notte tra il 12 e il 13: potremmo vedere le stelle cadenti, anche se la luce della luna ne disturberà la visione più o meno dopo la mezzanotte. Ma se, per il 10 agosto usciamo fuori, perché non sperare di ammirare comunque la fugace visione? Per il mese, sono previsti anche altri sciami.
Le stelle cadenti, in realtà, non sono stelle, ma meteore, frammenti rocciosi che, a contatto con l’atmosfera terrestre, si infiammano dando luogo alla caratteristica scia che, all’improvviso, compare nel cielo. Nello specifico, tra luglio e agosto, possiamo vedere le Perseidi, meglio conosciute come stelle cadenti di agosto.
Notte stelle cadenti 2017, le parole che non ti aspetti
Forse la notte di San Lorenzo o comunque per il mese di agosto non ci aspettiamo di ricevere parole poetiche, prese come siamo dall’euforia delle sere d’estate. Allora, perché non fare una sorpresa a una persona cara?
Possiamo condividere una bella foto e ricopiare i versi per inviarla oppure postare un selfie nella notte di San Lorenzo e scrivere le poesie o alcuni passaggi che più ci rappresentano.
Notte stelle cadenti 2017, le poesie
Che sia il 10 agosto o un altro giorno del mese, sogniamo con i versi poetici e moltiplichiamo l’emozione condividendoli con le persone care:
Ti ricordi di Rainer Maria Rilke (titolo ricavato dal primo verso)
Ti ricordi ancora: stelle cadenti, che
attraversavano come cavalli il cielo saltando
improvvise sopra gli ostacoli tesi
dei nostri desideri – ne avevamo così tanti? -
E ne cadevano di stelle, innumerevoli;
Quasi ogni sguardo all’insù era sposato
alla rapida audacia del loro gioco,
e il cuore si sentiva integro
sotto quel frantumarsi del loro splendore
ed era salvo, come se a loro sarebbe sopravvissuto!
La stella cadente di Sara Teasdale
Ho visto una stella scivolare giù per il cielo,
Sbucciando il nord mentre passava,
Troppo bruciante e troppo veloce da tenere,
Troppo bella per essere acquistata o venduta,
Buona solo per fare i desideri
E poi per sempre andare via.
Da Canzone: va e prendi una stella cadente di John Donne
Va e prendi una stella cadente,
Prendi con un bambino una radice di mandragola,
Dimmi dove sono tutti gli anni passati,
O chi ha sbattuto il piede del diavolo,
Insegnami a sentire il canto delle sirene,
O a tenere lontano il pungolo dell’invidia,
E trova
Quale vento
Serve a promuovere una mente onesta.
Da Il bolide di Giovanni Pascoli
Mentre pensavo, e già sentìa, sul ciglio
del fosso, nella siepe, oltre un filare
di viti, dietro un grande olmo, un bisbiglio
truce, un lampo, uno scoppio... ecco scoppiare
e brillare, cadere, esser caduto,
dall'infinito tremolìo stellare,
un globo d'oro, che si tuffò muto
nelle campagne, come in nebbie vane,
vano; ed illuminò nel suo minuto
siepi, solchi, capanne, e le fiumane
erranti al buio, e gruppi di foreste,
e bianchi ammassi di città lontane.
Gridai, rapito sopra me: Vedeste?
Ma non v'era che il cielo alto e sereno.
Non ombra d'uomo, non rumor di péste.
Cielo, e non altro: il cupo cielo, pieno
di grandi stelle; il cielo, in cui sommerso
mi parve quanto mi parea terreno.
E la Terra sentii nell'Universo.
Sentii, fremendo, ch'è del cielo anch'ella.
E mi vidi quaggiù piccolo e sperso
errare, tra le stelle, in una stella.
Ci manca, non perché vediamo di Emily Dickinson (titolo ricavato dal primo verso)
Ci manca, non perché vediamo -
L'Assenza di uno Sguardo -
Se la sua Mente accompagna
Riduce la Società
Lieve come il Percorso delle Stelle -
Noi - addormentati giù in basso -
Sappiamo che i loro Sguardi superiori
Ci includono - mentre vanno -
La stella cadente di Trilussa
Quanno me godo da la loggia mia
quele sere d'agosto tanto belle
ch'er celo troppo carico de stelle
se pija er lusso de buttalle via,
ad ognuna che casca penso spesso
a le speranze che se porta appresso.
Dalla Divina Commedia di Dante Alighieri (ultimi versi)
salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch'i' vidi de le cose belle
che porta 'l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
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