Lo zodiaco è composto da dodici segni, proprio come il numero di mesi che compone un anno. È una convinzione che dovremmo rivedere, perché secondo gli esperti di astronomia esiste un tredicesimo segno, Ofiuco (dal latino Ophiūchus cioè "colui che domina il serpente"). Chi sono le persone che appartengono a questo segno? Sono coloro che nascono tra il 30 novembre e il 18 dicembre. Ma non è il periodo del Sagittario? La risposta è sì. Infatti per introdurre nel calendario Ofiuco, siamo costretti a rivedere le date di tutti gli altri segni e i principi dell'astrologia.
Il calendario dei tredici segni
1. Ariete, dal aprile al 14 maggio;
2. Toro, dal 15 maggio al 21 giugno;
3. Gemelli, dal 22 giugno al 20 luglio;
4. Cancro dal 21 luglio e dieci del mese successivo;
5. Leone dall'11 agosto al sedici settembre;
6. Vergine dal 17 settembre al trentuno ottobre;
7. Bilancia dal primo al 13 novembre;
8. Scorpione dal 14 al 29 novembre;
9. Ofiuco dal 30 novembre al 18 dicembre;
10. Sagittario dal 19 dicembre al 20 gennaio;
11. Capricorno 21 gennaio al 16 febbraio;
12. Acquario dal 17 febbraio al 12 marzo;
13. Pesci dal 13 marzo al 18 aprile.
Nulla è come sembra e soprattutto ognuno di noi non ha più il suo segno di pertinenza. Come mai questo totale stravolgimento? Sembra esserci un problema di carattere tecnico, di metodo. Per determinare il segno zodiacale si dovrebbe guardare la costellazione che si trova alle spalle del sole. Questa visione però non tiene in considerazione del movimento che la terra compie su se stessa oltre che intorno al sole.
Chi è Ofiuco?
È una delle 88 costellazioni moderne, nonostante sia stata menzionata dallo stesso Tolomeo tra le 48 costellazioni originarie. È stata la Nasa a introdurla e ad assegnarle un segno zodiacale corrispondente. Ovviamente questo segno zodiacale non esiste veramente e nulla cambierà nell'astrologia, che non condivide i principi dell'astronomia. Anzi, Ofiuco potrebbe essere interpretato come un escamotage degli astronomi di spiegare che il cielo e gli astri sono in continuo cambiamento e che, forse, le stelle non sono affidabili o almeno non possono raccontarci il futuro.
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