Stare da soli può fare paura. Quando la solitudine non è una scelta, può diventare soffocante. Ti è mai capitato? Ci sono persone che non riescono a stare a casa se non hanno qualcuno vicino e preferiscono camminare senza meta in strada o chiudersi in un bar per avere la sensazione di essere vicini a qualcuno, anche a uno sconosciuto.
Questa paura si chiama autofobia e nota anche come eremofobia, monofobia o isolofobia. È una fobia dell'isolamento, dell'egocentrismo e dell'ignoranza. Le persone con autofobia non devono necessariamente essere fisicamente sole per manifestare i sintomi.
Il termine autofobia deriva dalla parola "auto" (che significa sé) e dalla parola "fobia" (che significa paura). In senso letterale, quindi, l'autofobia è quando le persone hanno paura di se stesse. Stare soli quindi vuol dire stare con sé.
Qual è la differenza tra autofobia e solitudine?
L'autofobia non equivale a sentirsi soli. Molte persone sperimentano la solitudine quando non hanno abbastanza interazione sociale o mancano di relazioni significative. Alcune persone possono persino sentirsi sole quando sono in una stanza con altre persone. Sentirsi tristi per questi motivi è abbastanza razionale e diverso dall'esperienza dell'autofobia. L'autofobia è un'ansia irrazionale e grave, innescata dall'idea del tempo trascorso da solo o senza una persona specifica che influisce sulla capacità di una persona di svolgere attività quotidiane.
I sintomi dell'autofobia
un senso di condanna imminente
paura che un intruso possa entrare
sensazione di non respirare bene
sensazione di dover svenire o morire
pensieri annebbiati
sensazione di dover scappare e cercare compagnia
vertigini
malessere
tachicardia
tremore
L'esperienza dell'autofobia può portare a fare di tutto per di evitare di essere soli. I malati cercano compagnia e fanno di tutto, anche a livello pratico, per trattenere le persone. Inoltre, rischiano di essere così morbose da un essere mai indipendenti.
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