Il peeling viso è tra i trattamenti estetici più richiesti da chi vuole una pelle più fresca e giovane, un modo per rinnovarla senza azioni troppo aggressive. In poche parole, si va a stimolare, tramite uso di soluzioni esfolianti, il rinnovamento cellulare. Gli agenti vanno a distruggere gli strati più o meno superficiali del derma, al fine di portare in superficie quelli più profondi.
Di solito il peeling viso è uno strumento utile a minimizzare le rughe o alcune cicatrici, come quelle da acne, ma anche attenuare le macchie solari o il melasma, tipico di chi ha avuto una gravidanza. Ma occhio, questo trattamento non va fatto con leggerezza e deve essere suggerito dal proprio dermatologo, che stabilirà quale tipo effettuare, dando alla paziente i consigli migliori.
Una cosa da sapere, infatti, è che esistono tre profondità differenti di peeling viso, con l’ultima, quello profondo, che esige molta cura pre e post operazione. Di diverso genere e senza dubbio più leggeri sono il peeling leggero e medio, che hanno tempi di recupero più veloci, da poche ore a pochi giorni.
Le istruzioni del pre trattamento vengono fornite dal professionista che lo effettua, ma in linea generale è necessario:
- Evitare di esporsi al sole nelle due settimane precedenti al trattamento
- Applicare i prodotti suggeriti dal dermatologo per preparare la pelle
- Non usare cosmetici contenenti retinoidi nella settimana precedente alla seduta
In più, bisogna ricordare che il peeling non si può fare se la pelle non è integra, quindi va evitato in presenza di ferite, lesioni o infezioni. Nel giorno del trattamento la cute verrà pulita in sede per renderla reattiva agli agenti esfolianti che verranno applicati. Di solito acido glicolico, acido tricloroacetico, acido salicilico, acido lattico o acido carbolico.
Ma quanti tipi di peeling esistono? Quello all’acido glicolico resta il più famoso, in quanto consente di agire in profondità nella pelle, eliminando le cellule morte in modo veloce. Ma in caso di pelle grassa a tendenza acneica, è possibile che venga suggerito il peeling beta, a base di acido salicilico, che esfolia e controlla la produzione sebacea.
Se il trattamento ha come fine lo schiarimento della cute, in genere si agisce con un mix di acidi che vadano a bilanciare, nel corso delle sedute, la pigmentazione cutanea. In caso di pelle matura con qualche antipatica ruga di espressione, il peeling viso al retinolo è quello suggerito, in quanto stimola il rinnovamento cellulare.
Ma c’è anche il noto peeling all’acido mandelico, uno dei trattamenti antiage che porta un viso luminoso ed una pelle distesa a chi lo effettua. Le rughe sottili vengono notevolmente attenuate, ma il colorito della cute perde anche il suo grigiore, ritrovando tono e colore. Di contro, agisce solo a livello di strato corneo, quello più superficiale della pelle, non è quindi adatto per rughe profonde.
Lo stesso dicasi per il peeling viso alla vitamina C, che tuttavia dona una bella elasticità e compattezza alla pelle. Se poi si vogliono correggere rughette e discromie, il peeling Jessner è quello che va per la maggiore. Un mix di acido salicilico, acido lattico e resorcina, abilmente spalmato sull’epidermide, va a rimuovere gli strati di cute superficiali e stimolare il rinnovamento cellulare.
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