FRASI E AUGURI

Poesie d’autunno, i versi più belli

LEGGI IN 3'
Accogliamo l'utunno e le temperature più fresche con una picocla selezione di poesie.

L’autunno chiude la stagione più calda ma fa spazio ad un periodo rasserenante, come quando passeggi tra i tappeti di foglie in un bosco ricco di rossi e marroni. Nel silenzio il solo stormire delle fronde ci accarezza l’anima. La temperature sono più fresche e le giornate si accorciano.  Un periodo che ha ispirato molti poeti e poetesse contemporanei e del passato. Ecco una piccola selezione di poesie dai versi belli e celebri per aprire porte e cuori alla nuova stagione.

Mattino d'Autunno

Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C'è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.
(Federico Garcia Lorca)

Spazioso Autunno

Or che i violini
hanno cessato di suonare
ed una foglia volteggiando
sfiora
il braccio bianco di Venere
in fondo al viale
andiamo per la brughiera
a veder nascere le stelle:
sono i visi delle ginestre morte.
Ora infuriano i cavalli nella stalla:
ma vagano lassù
con le nubi
le ombre delle lor lunghe criniere
rosse.
Inseguiamo fitte orme di zoccoli.
Ed è pieno di ali e di chiome
invisibili
quest’aperto campo notturno.

L’estate è finita
Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.
(Emily Dickinson)

All'Autunno

Stagione di nebbie e morbida abbondanza,
Tu, intima amica del sole al suo culmine,
Che con lui cospiri per far grevi e benedette d'uva
Le viti appese alle gronde di paglia dei tetti,
Tu che fai piegare sotto le mele gli alberi muscosi del casolare,
E colmi di maturità fino al torsolo ogni frutto;
Tu che gonfi la zucca e arrotondi con un dolce seme
I gusci di nòcciola e ancora fai sbocciare
Fiori tardivi per le api, illudendole
Che i giorni del caldo non finiranno mai
Perché l'estate ha colmato le loro celle viscose:

Chi non ti ha mai vista, immersa nella tua ricchezza?
Può trovarti, a volte, chi ti cerca,
Seduta senza pensieri sull'aia
Coi capelli sollevati dal vaglio del vento,
O sprofondata nel sonno in un solco solo in parte mietuto,
Intontita dalle esalazioni dei papaveri, mentre il tuo falcetto
Risparmia il fascio vicino coi suoi fiori intrecciati.
A volte, come una spigolatrice, tieni ferma
La testa sotto un pesante fardello attraversando un torrente,
O, vicina a un torchio da sidro, con uno sguardo paziente,
Sorvegli per ore lo stillicidio delle ultime gocce.

E i canti di primavera? Dove sono?
Non pensarci, tu, che una tua musica ce l'hai -
Nubi striate fioriscono il giorno che dolcemente muore,
E toccano con rosea tinta le pianure di stoppia:
Allora i moscerini in coro lamentoso, in alto sollevati
Dal vento lieve, o giù lasciati cadere,
Piangono tra i salici del fiume,
E agnelli già adulti belano forte dal baluardo dei colli,
Le cavallette cantano, e con dolci acuti
Il pettirosso zufola dal chiuso del suo giardino:
Si raccolgono le rondini, trillando nei cieli.
(John Keats)

L’autunno

Ecco è l’autunno.
D’un verde più cupo, più gialli e più rossi,
gli alberi rendono freschi e dolci i villaggi dell’Ohio,
con le foglie che tremolano a un mite vento,
le mele pendono mature nei frutteti,
pendono i grappoli dai pergolati
(avverti l’aroma dei grappoli sui tralci?
Senti l’odore del grano saraceno, dove testé ronzavano, le api ?).
Su tutto s’apre il cielo,
così limpido e calmo dopo la pioggia, e con mirabili nubi;
anche al disotto è tutto calmo, pieno di vita, bello;
il podere è in fiore.
(Walt Whitman)

Ti potrebbe interessare anche:

Iscriviti alla newsletter di donnad

Leggi tanti nuovi contenuti e scopri in anteprima le iniziative riservate alla community.