I pomodori, prima di tutto, non sono una verdura ma sono un frutto, come tale li puoi cuocere o mangiare crudi. Esistono delle varietà che possono essere più dolci se utilizzate per esempio per preparare sughi e passate cotte, mentre altre esprimono meglio le loro proprietà nutrizionali consumati in insalata.
San Marzano. È un classico della tradizione, con la sua forma allunga. È tipico della zona tra Napoli e Salerno ed è tutelato da un Consorzio che definisce le caratteristiche del Dop “pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino”.
Antico pomodoro di Napoli: assomiglia molto al San Marzano, ma è coltivato nell’Agro Sarnese-Nocerino, dal 2000 Presidio Slow Food.
Ciliegino: si presta benissimo anche alla cottura. Piccolo, dolce con questa forma che ricorda appunto la ciliegia. È coltivato in campo e in serra tutto l’anno ed è tipico principalmente della Sicilia. In questa categoria rientra anche il pomodoro di Pachino.
Datterino: la sua forma un po’ allungata, ma piccola e proporzionata, omaggia appunto il dattero. Ha una buccia sottile ed è ottimo sia in insalata che cotto.
Pera d’Abruzzo: è caratterizzato da un polpa molto abbondante e da pochi semi. È un pomodoro autoctono e stava scomparire. Per fortuna è stato salvato da lavoro di recupero del seme “sanificato” realizzato dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo in collaborazione con il CRA.
Pomodoro di Villa Literno: hai presente il classico pomodoro tondo da salsa? È lui, che però viene coltivato sulla creta in aridocoltura nella zona di Villa Literno, nel basso Casertano. È da provare, perché davvero eccellente.
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