DONNE E LAVORO

Riposo per allattamento: come funziona e come richiederlo

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Le mamme che rientrano al lavoro, concluso il congedo di maternità, fino al compimento del primo anno del bambino possono sfruttare i riposi di allattamento che prevedono un orario d'ufficio ridotto.

Rientrare al lavoro durante l'allattamento può essere molto faticoso per le neomamme. Per fortuna esistono i riposi. L'istituto previdenziale ha comunicato che sono cambiate le modalità di richiesta: i permessi devono essere chiesti principalmente in modalità telematica attraverso il sito dell'Istituto, ma anche chiamando al numero verde INPS o rivolgendosi a un patronato.

Che cosa sono i riposi per allattamento?

Sono delle agevolazioni che permettono alle mamme lavoratrici di rientrare a lavoro una volta concluso il congedo di maternità, ma seguendo un orario di servizio ridotto fino al compimento del primo anno del figlio. A seconda dell'orario di lavoro, la mamma ha diritto a un certo numero di ore di permesso delle quali beneficiare ogni giorno. Se fai un part time di 6 ore puoi chiedere fino a 2 ore al giorno, posticipando l'entrata oppure anticipando l'uscita, ovviamente in accordo con il tuo datore, mentre se il tuo orario è di 4 ore al giorno puoi usufruire di 1 ora di riposo. Se sei mamma di due gemelli, i permessi raddoppiano perché hai diritto al riposo per ogni bambino. Quindi se lavori sei ore, puoi chiedere 4 ore di permesso, mentre se ne lavori 4, fino a 2 ore.

Quando si possono chiedere?

Ovviamente sono a disposizione di tutte le neomamme dipendenti, ma possono essere richiesti anche in caso di adozione, ma non sono cumulabili con il congedo parentale: quindi per richiedere il permesso per allattamento la mamma dovrà rinunciare al congedo. Solo tu puoi valutare, a livello economico (e non solo), quale sia la soluzione migliore per te e la tua famiglia.

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