FESTIVITÀ E RICORRENZE

Santa Rita protettrice dei casi impossibili: perché si dice

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Santa Rita è detta la patrona dei casi impossibili per una storia molto complessa

Per i fedeli di religione cristiano cattolica il mese di maggio è da sempre associato al culto di Maria Vergine, madre di Gesù Cristo, ma è anche un periodo importante per i devoti di Santa Rita da Cascia, detta la protettrice dei casi impossibili, celebrata in data 22 maggio. La Santa ha in realtà molte attribuzioni a livello di protezione.

È infatti considerata la patrona delle donne sposate infelicemente, ma è anche citata fra i santi protettori degli studenti, tanto che molti universitari chiedono il suo aiuto prima degli esami. Di sicuro il fatto che Santa Rita sia patrona dei casi disperati e giudicati impossibili, desta maggiore curiosità e in molti si chiedono perché si dica.

Ci sono molte teorie che riguardano questa attribuzione della Santa di Roccaporena e tutte possono essere considerate corrette. In molti sostengono che dopo la morte e quindi prima del processo di beatificazione, chi ha pregato la defunta monaca per avere delle grazie, le abbia ricevute, anche se le richieste erano appunto quasi impossibili da esaudire.

Ma già la storia di Rita è costellata da situazioni complesse e difficili, le quali pare abbiano trovato soluzioni impensabili. Dopo la morte del marito e dei figli, Rita era desiderosa di entrare in convento a Cascia per prendere i voti, ma il suo ingresso fu ostato da una parente del marito che era all’interno, che non vedeva la donna di buon occhio.

La storia vuole che Rita sia riuscita a entrare ugualmente in volo, nel monastero, sorretta da Sant’Agostino, San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino, lasciando le consorelle sgomente e quindi impossibilitate a non accettare Rita fra loro.

Un’altra storia narra che in punto di morte Rita chiese alla cugina di andare nel suo orto a prenderle una rosa e due fichi. La donna, nonostante ci fosse la neve all’esterno, trovò esattamente quanto richiesto da Rita, la quale interpretò la cosa come un segno divino e memoria dell’anima candida del marito e dei figli.

Tutte queste storie hanno contribuito a rendere Santa Rita, la cui canonizzazione ufficiale avvenne nel 1900 con papa Leone XIII, la patrona dei casi impossibili.  

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