La solitudine è sempre vista come un sentimento negativo, una forzatura della natura umana. In realtà, se la solitudine è una scelta e non una condizione obbligata potrebbe essere estremamente benefica. Alcune ricerche scientifiche, infatti, hanno dimostrato che può addirittura fare bene alla salute. Quali sono i motivi per ritagliarsi dei momenti per sé, lontano da tutto e da tutti?
1) Potenzia le emozioni, sia positive sia negative e regala maggiore calma e tranquillità.
2) Dà forza interiore. Probabilmente stare soli aiuta a comprendersi meglio e a trovare in sé le giuste motivazioni.
3) Potenzia la creatività. Non a caso le persone che scrivono, dipingono o fanno comunque un lavoro artistico hanno bisogno di stare spesso sole.
4) Aiuta a creare nuovi legami perché rende maggiormente aperti agli altri.
5) Diminuisce lo stress e riduce l'irritabilità.
6) Riduce anche l'ansia. Spesso sono proprio le relazioni sociali a influenzare negativamente il proprio stato psico-emotivo.
7) Rende più predisposti all'ascolto di sé e degli altri.
Quanto bisogna stare da soli?
Non è necessario trasformarsi in un eremita. Potrebbe essere sufficiente ritagliarsi tutti i giorni 15-30 minuti per sé e fare qualcosa da soli, come una bella passeggiata nella natura, leggere un libro o meditare. Non è un intervallo di tempo lungo o che condiziona la vita, ma chi vive in coppia o ha figli spesso fatica a trovare anche 5 minuti. E' ovvio che si stia parlando di solitudine come una condizione di ricerca, come una scelta voluta. Quando invece solitudine diventa sinonimo di isolarsi è bene stare all'erta, potrebbe essere un sintomo di depressione e quindi di una condizione patologica.
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