Il Pianeta soffre e l’uomo non si sta muovendo abbastanza velocemente per curarlo. Trent'anni fa, uno storico accordo ha impegnato il mondo a proteggere tutte le forme di vita che chiamano casa questo pianeta. La Convenzione sulla diversità biologica (CBD) è stata rivoluzionaria sotto molti aspetti. Non solo impegna i Paesi alla conservazione e all'uso sostenibile della loro biodiversità, ma anche a condividere i benefici delle risorse genetiche in modo "giusto ed equo".
Trent'anni dopo, tuttavia, il mondo continua a perdere flora e fauna a un ritmo allarmante. Gli obiettivi per la conservazione della biodiversità sono stati in gran parte mancati poiché le nazioni continuano a utilizzare le risorse in modo insostenibile .
Che cos'è
La Convenzione sulla diversità biologica (CBD) è il più grande e significativo accordo internazionale sull'ambiente. I lavori sull'accordo iniziarono nel 1988 dopo che le Nazioni Unite riconobbero formalmente le minacce che minacciano le specie e gli ecosistemi del mondo.
Dopo anni di negoziati, la CBD è stata concordata nel 1992 ed è stata aperta alla firma al Vertice della Terra a Rio de Janeiro, in Brasile. È entrata in vigore nel dicembre 1993, con l'adesione di 168 nazioni nel primo anno.
Da allora, ogni nazione sulla Terra è diventata parte dell'accordo, con due eccezioni. La Santa Sede, in rappresentanza della Città del Vaticano, non ha mai firmato l'accordo, mentre gli Stati Uniti l'hanno firmato ma non l'hanno mai messo formalmente in vigore.
Il trattato ha tre obiettivi principali: conservare la diversità biologica, utilizzare i suoi componenti in modo sostenibile e fornire un accesso giusto ed equo ai vantaggi dell'utilizzo delle risorse genetiche.
Il Protocollo di Nagoya
Il Protocollo di Nagoya è uno strumento internazionale adottato dalla Conferenza delle Parti della CBD nel corso della sua X Riunione, il 29 Ottobre 2010 a Nagoya, in Giappone, ed è stato aperto alla firma il 2 Febbraio 2011. Il 9 giugno 2014, è entrato in vigore il Regolamento (UE) n.511/2014 “sulle misure di conformità per gli utilizzatori risultanti dal protocollo di Nagoya relativo all’accesso alle risorse genetiche e alla giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione nell’Unione” (anche “Regolamento ABS”). Il Regolamento ha la finalità di attuare in modo uniforme nel territorio europeo una parte del PN sull’accesso alle risorse genetiche e sulla giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dal loro utilizzo.
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