I tessuti sintetici sono molto diffusi nel mondo dell’abbigliamento, anche in quello sportivo: vediamo quali sono e come lavare questo tipo di indumenti. Quando abbiamo a che fare con il loro lavaggio, infatti, possiamo chiederci quali prodotti e modalità siano preferibili.
Tessuti sintetici, quali sono
Le fibre sintetiche sono ottenute dall’uomo in modo chimico perlopiù da derivati petrolchimici. Tra le altre, esse comprendono:
- Acrilica;
- Clorofibra;
- Elastan;
- Modacrilica;
- Poliammide o nylon;
- Poliestere;
- Polietilenica;
- Polipropilenica.
Le fibre sintetiche possono essere presenti in tessuti misti, ad esempio in combinazione con fibre naturali come il cotone e la lana, quindi, visiona l’etichetta. Questa, secondo le norme, deve riportare la composizione del tessuto, ovvero l’indicazione estesa in italiano delle fibre che lo costituiscono, anche se, in alcuni casi e per percentuali inferiori al 5%, possono non essere indicate.
Tessuti sintetici, come lavarli
L’etichetta si rivela molto utile per capire come lavare gli indumenti sintetici e misti. A prima vista, i simboli sembrano incomprensibili, ma, in realtà, la loro lettura è molto facile: qui trovi il significato delle icone che vedrai sull’etichetta.
Per il lavaggio, innanzitutto, valutiamo il detergente. Possiamo avere il problema di eliminare i cattivi odori come il sudore, perciò prendi in considerazione un detersivo che intervenga con delicatezza, anche sulle puzze sgradevoli.
Quanto alle modalità di lavaggio, in linea di massima, i tessuti sintetici si possono lavare a 30 gradi, con un programma di lavatrice delicato. Ma l’etichetta, appunto, ti fornirà informazioni più dettagliate per non rovinare i capi.
Ad esempio, potresti leggere una temperatura di 40 o 60 gradi. Tieni presente che si tratta della temperatura massima, da non superare, dunque valuta di fermarti ai 30, sia per non sollecitare troppo i tessuti sintetici sia per il risparmio energetico.
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