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Può capitare che in occasione di un colloquio di lavoro ai candidati vengano sottoposti anche dei test attitudinali. È una prassi ormai comune, soprattutto, ma non solo, quando per un'offerta di lavoro sono molte le persone che hanno inviato il loro curriculum o in caso di concorsi pubblici. Pare che più del 60% dei recruiter utilizzi anche questo metodo per fare una prima selezione.
I test attitudinali servono per poter capire alcune particolari capacità e attitudini di ogni candidato. Ad esempio consentono di valutare il livello di comprensione di un testo, la capacità di elaborare informazioni scritte e visive, ma anche di analizzare i numeri. I tipi di prove attitudinali che puoi trovarti di fronte a un colloquio di lavoro sono diversi:
- Test attitudinali classici. Sono domande a cui rispondere per capire il livello in ambiti come la comunicazione verbale e non verbale, la matematica, la logica, il ragionamento, ma anche il pensiero astratto.
- Test psicoattitudinali. Si indagano le soft skills dei candidati, per capire come reagirebbero di fronte a situazioni che potrebbero trovarsi ad affrontare se assunti.
- Test motivazionale. Servono ai recruiter per comprendere a fondo se il candidato è davvero interessato e motivato per quella posizione professionale.
- Test di gruppo. Sono quelle prove che servono a far capire se si sa lavorare in squadra e come ci si comporta di fronte a obiettivi e traguardi da raggiungere non individualmente, ma in team.
Come superare i test attitudinali
Gli esperti consigliano di fare delle prove a casa: esistono libri preparatori e test online di simulazione che possono allenare i candidati in vista del colloquio di lavoro. Bisogna mettersi in gioco, cercare di far capire chi si è e le proprie capacità, anche facendosi aiutare prima del test da esperti che possono indicare la strada da seguire. Non bisogna mai tirarsi indietro, soprattutto nel caso dei test di gruppo. L'impegno messo in ogni prova verrà sicuramente valutato positivamente.
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