A vederlo sembra un dolce legato alla tradizione contadina, molto sostanzioso, non scenografico eppure ricco di sapore ed energia. Invece la torta di Carnevale marchigiana ha una storia che inizia sul finire dell'800 e che di contadino ha ben poco, visto che giusto i nobili dell'epoca potevano permettersela.
Questo particolare dessert nasce a Jesi, con una ricetta originale che si è modificata con il passare degli anni, per rendersi più adeguata al palato dei giorni nostri. Ad oggi, è solo nell'hinterland jesino che si può ancora assaporare nel periodo carnevalesco. Non è famosa come la cicerchiata o gli scroccafusi, eppure la torta di Carnevale marchigiana merita un po' di attenzione.
La ricetta tradizionale prevedeva l'utilizzo di un mix di farine, grano e mais, ma anche l'impiego di pangrattato, brodo di maiale e moltissimo miele, che andava a sostituire lo zucchero. Ogni famiglia nobile di Jesi poteva poi personalizzare la preparazione con l'aggiunta di frutta secca o disidratata e persino parmigiano.
Quello che usciva era un impasto piuttosto ricco, che veniva poi portato presso forni e panetterie, per poter essere cotto a bassa temperatura per circa 6-7 ore in una forma di metallo, principalmente rame. Alla fine, la torta di Carnevale veniva lasciata raffreddare e ritirata il giorno successivo.
L'aspetto del dolce, nonostante negli anni la ricetta si sia modificata, a partire da alcuni ingredienti che hanno preso il posto di altri, resta sempre di un bel marrone scuro all'esterno, tonalità dovuta all'effetto della cottura sul miele, che tende ad imbrunirsi in forno.
La torta di Carnevale marchigiana in altre zone della regione, è maggiormente simile ad una classica torta di pane, in quanto veniva spesso realizzata con la mollica ammollata nel brodo o nel latte. Anche in questo caso l'aggiunta di sapori extra è personale e si va dalle spezie, alle scorze di agrumi, fino a pinoli e uvetta passa.
Anche se la quantità di miele è piuttosto importante, la torta di Carnevale marchigiana tradizionale non dovrebbe risultare molto dolce, proprio per il contrasto dato dagli altri ingredienti. Ma ad oggi, come detto, la ricetta classica si è modificata leggermente per venire incontro alle nuove esigenze di gusto moderne. Un modo per tramandare la tradizione, ma con qualche aggiornamento sulla preparazione.
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