Shaming in inglese significa vergogna. Abbiamo imparato a conoscere questo termine con il "body shaming", un fenomeno in cui si spingono le persone a provare vergogna, imbarazzo o sensi di colpa per un fisico che non è quello che la società si aspetta. Si può arrivare a provare una forma di disagio analogo anche per quello che riguarda il campo affettivo. Si parla sempre più spesso, infatti, di single shaming, la vergogna per il fatto di non avere un partner.
La vita da single non è facile. Non lo è durante le feste canoniche, come Natale e Pasqua, in occasione delle quali chi non vive una relazione di coppia viene quasi deriso e ricoperto di continue domande su quando metterà la testa a posto e deciderà di fidanzarsi. Anche in altre occasioni, però, si potrebbe arrivare a provare vergogna perché non si ha un partner al proprio fianco, innescando una serie di ripercussioni psicologiche che spesso spingono a chiedersi se non si è sbagliati.
Ancora oggi esistono pregiudizi duri a morire sul fatto di essere single. Si pensa che bisogna per forza essere una coppia per sentirsi realizzati e completi. Ed è un po' lo stesso pregiudizio che riguarda le donne, spinte a sentirsi "incomplete" se non sono madri. Questo retaggio culturale non è facile da estirpare, perché si basa su un concetto che prevede un percorso di vita in cui per forza bisogna avere un partner al fianco. Come spesso accade, per le donne la situazione è un po' più complessa e più discriminante. Non è un caso se un uomo single diventa automaticamente uno scapolo d'oro, mentre una donna nelle stesse condizioni una zitella incallita..,
Probabilmente questo fenomeno deriva dal fatto che l'essere soli spaventa chi non sta bene con se stesso. Ognuno dovrebbe essere lasciato libero di vivere la propria esistenza come meglio crede. In coppia o da soli, con o senza figli: basta puntare il dito!
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