La condizione di separati in casa è prevista dalla legge italiana? Cosa succede quando due coniugi decidono di separarsi come coppia, ma di continuare a vivere nella stessa casa? La convivenza in caso di separazione è consentita o regolata in qualche modo? Molto spesso chi decide di chiudere un rapporto, con o senza matrimonio, potrebbe voler evitare di separare anche la vita insieme. A volte si prende questa decisione per non turbare i figli, mentre altre volte per non dar adito a pettegolezzi, facendo finta che sia tutto come prima. Talvolta, invece, è una necessità, perché economicamente i due partner non possono permettersi di avere due case.
Bisogna sapere che, per la legge italiana, separarsi e continuare a vivere insieme non è previsto e non è ammesso. Il diritto di famiglia non ha dubbi in merito: in seguito a una separazione, bisogna allontanarsi anche fisicamente, andando ad abitare in due luoghi diversi. Si può comunque vivere da separati in casa, ma in modo temporaneo e per un periodo di tempo breve, magari per trovare una nuova sistemazione o i soldi per pagare un affitto.
Questo avviene perché in caso di matrimonio vige la regola della coabitazione: i coniugi devono per forza vivere sotto lo stesso tetto. Ci possono essere dei casi in cui questo non avviene per cause di forza maggiore, come motivi di lavoro o di studio. Questo, però, non ammette il contrario e cioè che in caso di accordo di separazione sia prevista anche una coabitazione, anche se in parti diverse dell'immobile.
La legge italiana aggiunge che la decisione di separarsi viene presa quando la convivenza non è più tollerabile. Quindi che senso avrebbe continuare a stare sotto lo stesso tetto o coabitare a lungo termine? Per chi, invece, opta per questa soluzione (vivere da separati nella stessa casa, ma in camere diverse), si parla di separazione di fatto, che non può essere ratificata dal giudice. Ma se si vuole poi procedere al divorzio, allora la coabitazione non può più essere valida.
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