Fare il sonnellino pomeridiano per alcuni popoli è normale, per altri non è molto onorevole, soprattutto se si prende alla lettera il vecchio detto "chi dorme non piglia pesci". In realtà, riposare un po' nel pomeriggio fa bene alla salute. Dalla fine degli anni '90, lo psicologo Bill Anthony, direttore del Centro di riabilitazione psichiatrica dell'Università americana di Harvard, ha studiato i benefici di questa pausa antistress. Promuoverebbe la memorizzazione e permetterebbe al cervello di assumere nuovi dati. Deve però durare poco, solo 20 minuti. Altri studi suggeriscono che, grazie a questi venti minuti di riposo, le prestazioni intellettuali aumenterebbero del 20 percento. Tra i sostenitori del napping ci sono alcuni geni: Isaac Newton, Archimede, Victor Hugo, André Gide e molti altri.
Per Michel Tiberge, neurologo del Toulouse Sleep Center, "l'essere umano è programmato geneticamente per addormentarsi alle 14-15 ore". A quell'ora l'attenzione cade, le palpebre si fanno pensanti e la testa barcolla. Non te ne sei mai accorta? Molte persone non lo percepiscono ma non ricordano per esempio quello che hanno appena letto. Inoltre, secondo alcuni dati, è proprio in questa fascia oraria che c'è un picco di incidenti stradali.
Combatti la sonnolenza con un sacco di caffè? Stai andando contro natura. Probabilmente se sei in ufficio non puoi metterti a dormire, ma potresti trovare un modo per rilassarsi, magari seduto alla scrivania con gli occhi chiusi, puoi andare in un giardino e sdraiarti sull'erba, magari semplicemente sederti su una panchina al giorno. In linea di massima, non si consiglia a nessuno di sdraiarsi a letto: il rischio è quello di dormire troppo e di andare a letto troppo tardi la sera.
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