Si parla spesso di resilienza, spesso anche a sproposito o senza cognizione di causa. Capire cos'è la resilienza psicologica, in particolare, è importante per poter affrontare al meglio le sfide della quotidianità. In realtà questo termine ha diversi significati, in base al contesto in cui la parola si usa. Possiamo trovare questa capacità in ambito "ecologico" o nel settore della tecnologia dei materiali. A noi, però, interessa l'accezione psicologica.
In psicologia, infatti, la resilienza rappresenta la capacità di far fronte e reagire a traumi e difficoltà che la vita pone di fronte, per poter recuperare armonia ed equilibrio psicofisico mettendo in campo tutta una serie di risorse interiori e aspetti della nostra personalità che magari nemmeno sapevamo di avere. Il termine è stato preso in prestito dai neuropsichiatria proprio dalle scienze fisiche e ingegneristiche per spiegare quel talento umano di reagire alle avversità.
Si può parlare anche di "plasticità psichica", il modo con cui l'essere umano "modella" la propria mente e, di conseguenza, il proprio modus operandi per poter venire fuori da situazioni nelle quali nessuno vorrebbe trovarsi. I soggetti resilienti emergono quando c'è qualcosa che non va e loro fanno ricorso a tutte le loro capacità innate di vedere a lungo termine, resistendo sul momento per poi agire per rovesciare la situazione. Non "accontentarsi" di come vanno le cose, ma reagire in modo propositivo e positivo.
C'è chi nasce con questa dote innata e ne possiede in quantità incredibile e chi, invece, la deve allenare per tutta la vita. Per poter migliorare la resilienza psicologica dobbiamo imparare ad amarci di più, ad avere fiducia nelle nostre capacità, a fissare obiettivi realistici nella nostra vita, personale e relativa, a gestire emozioni e sentimenti, a comunicare meglio, a sviluppare abilità di problem solving. Più facile a dirsi, che a farsi, ma con l'allenamento e la consapevolezza di sé tutto sarà più semplice.
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