Coltivare l’azalea può essere una scelta o una sorpresa. Il fiore, infatti, è associato alla ricerca dell’AIRC e alla festa della mamma: possiamo prenderlo noi stesse o ritrovarlo a casa come un dono.
Per la coltivazione dell’azalea, dobbiamo tenere presente che si tratta di una pianta acidofila, quindi non possiamo lasciare al caso la tipologia del terreno e dell’acqua. In compenso, l’azalea, originaria della Cina, presenta un aspetto ricco e rigoglioso che non manca di allietare la vista.
Come coltivare l’azalea, i consigli
- Prima di prendere l’azalea o se te la regalano, valuta dove sistemarla. In generale, per la pianta, il sole diretto non è indicato: posizionala a mezz’ombra, ma comunque in una zona luminosa e ariosa. Attenzione anche al vento che non va bene.
- Per coltivare l’azalea in vaso, prendi del terriccio per acidofile e inseriscilo nel contenitore dopo aver predisposto uno strato di argilla espansa.
- L’azalea deve essere annaffiata con acqua non calcarea. Se la tua acqua non soddisfa questo requisito, o la lasci per almeno un giorno in un recipiente e la usi senza muoverlo di modo che il calcare resti sul fondo, o convogli l’acqua piovana in un contenitore. Evita i ristagni idrici e, in estate, ogni 3-4 giorni circa, fai delle nebulizzazioni sulle foglie. Puoi irrigare l’azalea per immersione.
- Togli i fiori che si seccano per dare slancio all’azalea.
- Per quanto riguarda la concimazione, puoi provvedere con un prodotto adatto a piante acidofile, liquido nella bella stagione o a lenta cessione periodicamente.
- Per coltivare l’azalea, in inverno pondera le adeguate protezioni. A seconda della varietà e della rigidità della stagione, puoi coprire la pianta con il cosiddetto velo da sposa o pensare anche alle radici con una pacciamatura di aghi di pino o foglie secche.
Condividi