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Il temperamento dei piccoli
Il temperamento o indole è un tratto caratteriale che ha ben poco a che fare con l’educazione impartita, ma che invece è innato e spesso genetico, un qualcosa che tutti i bambini si portano dietro fino all’età adulta, senza poterlo effettivamente modificare nel tempo. Fin da piccoli si tendono a manifestare i tratti caratteristici della propria personalità ed è comune tra i genitori ricorrere a semplificazioni per inquadrare meglio il proprio bambino, cercando di comprenderlo meglio. C’è da stare attenti però alle etichette troppo facili, che spesso non descrivono la realtà perché si potrebbe essere in presenza di semplici ‘fasi’ che nulla hanno a che vedere con i tratti generali di un carattere.
Le impressioni dell’adulto e le etichette errate, al contrario, si potrebbero rivelare profetiche e, a forza di ripetere che il bambino si dimostra agli altri in un determinato modo, quest’ultimo potrebbe davvero diventare tale con il tempo!
Timido, testardo, competitivo: il carattere dei più piccoli si manifesta fin da subito, è vero, ma non bisogna in alcun modo cercare di comprenderne l’indole o incanalarne le passioni. Il genitore deve rispettare la natura del piccolo valorizzandone i punti di forza e aiutandolo a trasformare gli eventuali ‘punti deboli’ in risorse.
Bimbi timidi e introversi
Davanti ai caratteri più problematici i genitori tendono ad allarmarsi e a notare spesso i tratti limitanti del carattere, piuttosto che a valorizzarne i pregi e a migliorarne le qualità. La timidezza, in primis, è il tratto caratteriale che più preoccupa, perché limitante sotto molti punti di vista. Il timido, poi, ha solitamente delle pretese eccessive nei confronti di se stesso e per questo va spesso rassicurato ed educato a riconoscere i propri limiti senza esagerare.
Tuttavia i tratti caratteristici di quest’indole sono spesso ignorati e anche se spesso impercettibili, essi comprendono:
- L’empatia e l’ultrasensibilità che lo rendono particolarmente propenso ad ascoltare e comprendere l’interlocutore.
- La spiccata capacità di agire in modo più prudente di essere meno soggetto e propenso a manifestazioni del comportamento estreme.
L’introversione è invece un’altra caratteristica caratteriale che viene spesso confusa con la timidezza ma che presenta caratteristiche totalmente differenti. Se il timido è costretto dalla propria indole a richiudersi in se stesso e ne soffre, l’introverso ne trae, invece, piacere. Il bambino introverso è riflessivo e sicuro delle proprie opinioni al punto da sembrare testardo. Da adulto otterrà un sicuro successo solo se si muoverà negli ambienti che sappiano premiarne il merito.
I piccoli più ostinati
I bambini tenaci e testardi offriranno del buon filo da torcere a mamma e papà, perché sono quelli che difficilmente ubbidiranno. Tuttavia è indubbio che questa caratteristica si rivelerà indubbiamente vantaggiosa da adulti perché li spingerà ad inseguire e raggiungere un obiettivo a tutti i costi. Un bambino ostinato, in definitiva, può rivelarsi ugualmente sensibile ed empatico, rivelando incredibili doti da leader.
La testardaggine che li contraddistingue, però, non deve in alcun modo generare una mancanza di considerazione per il punto di vista del prossimo. Il genitore dovrà infatti aiutare il piccolo a sviluppare una capacità di autocritica necessaria per convivere bene con il resto del mondo.
Infine il bambino non competitivo, colui che non gareggia con gli altri non per mancanza di coraggio, ma perché di fatto poco interessato alla gara.
I genitori dei bambini non dovranno scoraggiarsi, perché quest’attitudine farà di questi bambini ottimi elementi di una futura coppia e colleghi di lavoro estremamente corretti e affabili. Il compito di mamma e papà è, casomai, quello di aiutarlo a vedere chiaramente i propri pregi e difetti, senza pretendere dal piccolo più di quanto abbia voglia di dare, ma spiegargli, allo stesso tempo, che un minimo confronto con il mondo esterno è comunque sempre necessario.
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