La legge italiana ancora non considera la figura del "secondo papà" come una figura coinvolta nell'educazione dei bambini. Però spesso sono proprio questi "secondi genitori" ad accompagnare a scuola i figli della compagna, ad aiutarli a fare i compiti di matematica, magari a portarli dal pediatra.
In Francia lo stesso presidente Sarkozy si è fatto promotore di una riforma per riconoscere a questa nuova figura di "padre" (nel caso sia convivente stabile della donna) diritti e doveri nei confronti dei figli acquisiti. Tra cui la possibilità di parlare con gli insegnanti dei ragazzi, occuparsi anche delle loro pratiche burocratiche (documenti, carta d'identità) e poter decidere in caso di interventi medici (sempre che il padre naturale non si opponga, naturalmente).
In Italia leggi di questo tipo sono ancora di là da venire. Il dubbio principale infatti riguarda l'equilibrio affettivo dei figli. Secondo gli psicologi, il nuovo fidanzato di mamma che si carica anche del ruolo legale di papà non fa che aumentare la confusione dei bambini (soprattutto se sono ancora in età infantile) tra papà biologico e nuovo compagno della madre. Inoltre, scatena sensi di colpa, perché in qualche modo fa sentire i figli "traditori" del papà vero.
La legge italiana finora permette solo l'adottabilità del figlio del coniuge (e quindi il genitore naturale perde così ogni diritto sulla prole), ma da più parti ormai se ne fa notare la rigidità. A differenza della Francia, però, ci si sta orientando verso una soluzione diversa, più morbida e mediata. Si vuole il riconoscimento della figura del "terzo genitore", al quale sono riconosciuti una serie ben precisa di diritti e doveri circa le decisioni della vita quotidiana dei figli della compagna.
Ma la patria potestà del genitore biologico non è messa in discussione. Le mamme, intanto, aspettano speranzose: perché prese tra mille impegni lavorativi e familiari, l'aiuto del "terzo papà" in casa male non farebbe davvero...
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