Chi sono i tuoi artisti del cuore?
Antonio Rubino, un geniale illustratore e scrittore per l’infanzia che ha iniziato la sua carriera a inizi ‘900, ironico, creativo, con uno spiccato gusto per il macabro ma anche influenzato dallo stile floreale dell’Art Nouveau; Junko Mizuno, una delle più importanti mangaka giapponesi, che ha uno stile di disegno che mescola la carineria infantile con un mix di splatter ed erotismo che viene definito “kawaii gotico”, un contrasto decadente che ho amato per anni; Takashi Murakami, il cui lavoro mi ha spalancato gli occhi sul collegamento tra moda e arte; Riccardo Cavolo, un artista spagnola che utilizza un linguaggio street style mettendo in relazione arte popolare, cultura del tatuaggio, iconografia religiosa e arti tribali.
Come si trova il proprio stile?
Boh. Vivendo. Se non ce l’hai nella vita non ce l’hai nemmeno in quello che fai. Credo che una persona debba essere sempre in cammino verso la conoscenza di sé stessa. Se vai a vedere le biografie di qualsiasi grande personaggio, scopri che tutti hanno in comune la fatica e un gran lavoro sia nella pratica professionale sia dal punto di vista emotivo; le vite delle donne, poi, rivelano scelte ancora più complesse e ribelli. Anche dietro l’apparente compostezza, c’è un fuoco. Quindi, bisogna studiare tanto e tirare fuori quello che sia ha dentro.
Chi sono le persone con cui hai collaborato e che ti hanno ispirato di più?
A livello di aiuto, forza ed ispirazione, Spora e l’Estetista Cinica. Le ho incontrate tre mesi dopo aver deciso che “da grande” avrei fatto solo l’illustratrice. Veronica e Cristina sono donne molto complesse, visionarie e due creative pazzesche: la complessità ha la sua bellezza. Poi c’è 9 Muse, il movimento di empowerment nei cui eventi le persone che si trovano, si sentono, si danno una mano, si regalano spunti.
Progetti su cui stai lavorando?
La promozione del mio primo libro come autrice e illustratrice “Qualcuno ha il cuore” (De Agostini). È un libro sull’amore, in cui i testi sono prevalentemente poesie. Utilizzo l’icona del cuore per parlare di sentimenti, dal momento che dal punto di vista grafico è il centro dell’emotività. Sono 50 illustrazioni che raccontano in quanti modi può essere il cuore. L’ispirazione mi era venuta la scorsa estate in un momento di crisi con il mio compagno: avevo disegnato lui come cuore di bue e me stessa come costellazione di cuori. Poi, ho avviato una collaborazione con il brand di bijoux RoiStyle: ogni mese uscirà un charm nuovo disegnato da me.
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