Quando hai deciso che lo spettacolo sarebbe stato il tuo mondo?
Sono sempre stata abituata ad essere una spettatrice di teatro. Da adolescente ho iniziato a pensare che sarebbe stato il posto giusto per esprimermi. Ero attirata dalle performance live e cercavo di vedere più cose possibili: è stato prendendo delusioni e annoiandomi a teatro che ho cominciato a pensare “questo si potrebbe fare meglio” e che le risorse non andavano sprecate.
E così ti sei applicata…
Dopo il liceo mi sono iscritta all’Accademia Europea d’Arte Drammatica e parallelamente ho proseguito con l’altra mia grande passione, la canzone. Ho cominciato a scrivere e comporre con la mia chitarra, cercando di creare un mio stile musicale.
Preferisci recitare o cantare?
Né l’una né l'altra, perché le vivo come complementari. Mi sento come una clessidra, sono due facce di me ma sono attività completamente diverse. Il lavoro d'attrice mi fa vivere mentre il lavoro da musicista economicamente non mi sorregge ancora.
Piaci molto alle ragazze giovanissime: che rapporto hai con la tua fisicità?
Sono scostante, un po' punk, ho sempre pensato che il contenitore fosse meno importante del contenuto. Adesso, a trent'anni, ho rapporto più pacifico con il mio corpo rispetto a quando ero piccola. Più che altro, ho acquisito che il nostro mondo ha degli ideali di bellezza deprimenti e soffocanti. La bellezza per me è un corpo o un volto che riesce a rispettare la volontà della testa, che riesce a soddisfare le esigenze creative del proprietario. Non è così vero che una donna bella non ha difficoltà; non bisogna essere ossessionati dalla bellezza, altrimenti arriva l'insoddisfazione.
Cosa consiglieresti a una ragazza molto giovane che volesse intraprendere una carriera d’attrice?
Se uno pensa che sia una strada verso la fama, si sbaglia di grosso: succede in pochissimi casi. Può essere una strada per assecondare la propria passione, com'è stato nel il mio caso. Consiglio soprattutto di non concentrarsi troppo su sé stessi ma aprirsi al mondo esterno e filtrarlo, creandosi un proprio gusto e uno spirito critico. Più cose vedi e studi – libri, film, opere teatrali - meglio riuscirai a formarti quel gusto che ti renderà l'attore che sarai. Non è detto che ci debba essere per forza una base accademica, anche se questa ti dà accesso ai grandi testi. La scuola è uno spazio protetto e dedicato: la concentrazione ti rende un attore migliore. In ogni caso, bisogna fare un percorso: non c’è una sola via, è elastico e allo stesso tempo non si possono saltare tappe. Prima di ricevere un si - avere una parte e lavorare – bisogna essere pronti a ricevere tantissimi no.
Come si svolge la tua vita quotidiana?
Dipende dai periodi: mi divido tra canto e recitazione. Magari un anno sono sul set di una serie Tv e mi alzo alle sei del mattino per sei mesi, poi in altri periodi mi devo autogestire. Non so stare senza suonare; a casa ho pianoforte e le chitarre e quando non ho impegni mi dedico alla musica.
Adesso invece sono impegnata nel trasloco.
A che età ti sei resa indipendentemente economicamente?
A 22 anni sono andata a vivere da sola, ma i primi due anni ho avuto ancora bisogno di un po' d’aiuto perché Roma è folle. Fare l’attrice ti fa rientrare nel mondo “partite Iva”, quindi la gestione economica è dolorosa. Per vivere facendo l’attore devi essere molto bravo a gestire le tue finanze e avere un grande senso di responsabilità. Può essere utile avere una via di fuga e infatti molti attori hanno un secondo lavoro. In ogni caso, ogni volta che passo da un ospedale – per fare un esempio – penso che ogni euro di tasse pagate valga lo sforzo.
In cosa sei impegnata ora?
Dopo avere girato la prima serie di “Nero a metà” – fiction in onda su RAI dal 19 novembre - sono tornata a bomba su un singolo che uscirà a gennaio con l’etichetta INRI; stiamo girando il video e preparando il concerto di presentazione che si terrà a dicembre.
Progetti per il futuro?
Essere Cinzia Reppola in Nero a metà è stato un bel ruolo e un bel lavoro, spero ci sarà la seconda serie. Da gennaio i progetti sono tutti musicali, con nuove canzoni. Vorrei impegnarmi con un tour in Italia: il mio sogno nel cassetto sono concerti con tantissimo pubblico.
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