Indice dell'articolo
Ballare a Santo Domingo
El baile, così lo chiamano. Considerato il "ritmo nazionale" della Repubblica Dominicana, si può dire che il Merengue scorra nelle vene di questa solare popolazione: la sensualità dei movimenti, il ritmo, la passione e l’allegria di questo ballo rappresentano infatti anche un modo di essere e di vivere per gli abitanti di questa magica isola.
E non è un caso che al Merengue venga dedicato addirittura un Festival: gli amanti del ballo dominicano giungono a Santo Domingo da ogni parte del mondo per sfidarsi a colpi di passi di danza nelle numerose gare da ballo.
La festa del Merengue
La capitale si trasforma così in una grande sala da ballo a cielo aperto: per sette giorni e sette notti ci si può scatenare al ritmo dei più famosi interpreti di questa musica esplosiva ed osservare i fantastici "bailadores" che si esibiscono davanti al Mèlecon, lo splendido lungomare della capitale chiuso al traffico per l’occasione.
Ma non solo, perché tutta la città è in fermento: è possibile infatti assistere ad esibizioni folkloristiche in costume, girare tra i vari mercatini alla ricerca dei bellissimi oggetti di artigianato locale, gustare la succulenta gastronomia locale proposta dai piccoli ristorantini che si trovano un po’ ovunque.
Non solo musica
Santo Domingo è considerata patrimonio dell’Umanità per l’Unesco. Infatti tutta la città ha un suo fascino indiscusso grazie ai più di trecento edifici storici dell’epoca coloniale dall’Alcazar di Colombo alle Cattedrale di Santa Maria de la Encarnaciòn, dall’Altare della Patria al Faro di Colombo.
E dopo un ballo scatenato a ritmo di merengue non c’è niente di meglio che godersi un po’ di relax nella spiaggia di Boca Chica, la più vicina alla capitale. Questa spiaggia è davvero unica: estesa da un capo all’altro, la barriera corallina si protende appena fuori dalla superficie del mare e circonda tutta l’insenatura, formando una immensa piscina di acqua naturale salata limpida come il cristallo.
Vacanza a ritmo di Reggae
Già Cristoforo Colombo la descrisse come una isola incantevole. Il Calypso di Harry Belafonte prima e il Reggae di Bob Marley poi, hanno dato all’isola di Jamaica fama mondiale.
Circondata da spiagge bianche orlate di palme, abitata da un popolo sempre cordiale e fiero delle sue origini africane, la Giamaica offre varie possibilità per vivere una vacanza da sogno alternando un soggiorno balneare ad interessanti escursioni.
Sulle orme di Bob
Il nostro punto di partenza è il villaggio di Nines Miles dove Bob Marley nacque nel 1954 e da dove partì all’età di 12 anni per la raggiungere la capitale Kingston. E fu proprio qui, tra le baracche del ghetto nero, che Marley cominciò a far conoscere la sua musica.
La città di Kingston è piuttosto caotica, con il suo milione di abitanti, il guazzabuglio di quartieri moderni e di edifici decadenti. Nella parte nuova di Kingston troviamo lo studio di registrazione di Bob Marley, ora trasformato in un museo dedicato a lui. E se capitate per l’ora di pranzo, approfittatene per fermarvi al ristorante annesso al museo, il Queen of Sheba, dove assaggerete le tipiche pietanze locali.
Natura incontaminata
Ma questa è una isola ricca di leggende e di profumi. Ed allora partite da Kingston e raggiungete le Blue Mointains percorrendo un sentiero costeggiato da orchidee profumate, felci e bambù e piantagioni di caffè. Da questi luoghi ogni sabato mattina i rasta vestiti con delle tuniche leopardate scendono recitando la Bibbia per andare a Messa.
Lo spirito di Bob Marley aleggia ovunque nella sua isola. Lungo la spiaggia di Negril, la più famosa dell’isola, tutte le sere si fa musica dal vivo e ovunque locali caratteristici ripropongono le canzoni più famose. Qualche indirizzo? L’Alfred’s e il Risky Business, lungo il Norman Manley Boulevard, sono i locali più in voga.
Condividi