Da piccoli ce lo ripetevano fino alla nausea che le lingue straniere erano importanti. Sbagliavano. Infatti sono diventate indispensabili. Grazie ad Internet, alla globalizzazione, ma anche all’unione europea e all’Euro, agli scambi fattisi molto più facili e frequenti per lavoro, studio, turismo. Per questo molte famiglie lungimiranti scelgono per i propri figli delle vacanze studio anziché semplici vacanze: i bambini imparano divertendosi e anno dopo anno ritornano a casa sempre più ferrati in inglese, francese, tedesco.
C’è il vantaggio che da piccoli si apprendono le lingue con estrema facilità e velocità, dal momento che fino alla pubertà il cervello è ancora elastico, privo di schemi precostituiti e quindi terreno fertile su cui far attecchire una o due lingue. Non solo: anche la pronuncia che si ottiene è migliore, poiché il bambino, abituato a imparare imitando, riesce a riprodurre in maniera molto più fedele che un adulto i suoni di una lingua straniera. Il tutto con minor sforzo. Ma qual è l’età più adatta per cominciare a mandare i propri bambini all’estero? E poi a chi rivolgersi?
Per quanto riguarda l’età, sulla carta è possibile mandare i bambini in vacanza-studio già dai 6-7 anni, poiché sono attivi corsi indirizzati a questa fascia d’età. Ma non a caso, sono pochi i genitori che lasciano andare lontano da casa figli così piccoli. Non di rado i bambini così piccoli sono restii ad abbandonare la propria casa da soli e anche se partono, le crisi di nostalgia sono quasi inevitabili. Preferibile aspettare che abbiano almeno 9-10 anni, o che siano già alle medie, ma poi ogni bambino ha il suo carattere e saranno i suoi genitori a decidere: l’importante è fare le cose con gradualità. Ad esempio provando la capacità di resistenza del piccino con dei brevi soggiorni presso qaulche amichetto, per vedere come se la cava. Se il test è negativo non è il caso di insistere.
La varietà dei corsi è ampia, in base all’età e alle esigenze degli allievi. La qualità delle lezioni è garantita dagli enti culturali ufficiali dei Paesi che li ospitano. Per l’inglese ci si può affidare al British Council (l'ente Britannico per le relazioni culturali con l'estero), mentre per il francese il corrispettivo è costituito dal Centre culturel français. Tali enti selezionano gli istituti che organizzano i corsi e certificano che rispondono a determinati requisiti superando esami e controlli. Per la lingua tedesca il Goethe Institut organizza invece dei corsi per i bambini dai 9 ai 12 anni.
Non mancano gli istituti che organizzano corsi differenziati per tutta la famiglia. L’ideale per quei genitori che vogliono seguire i figli all’estero, perché ancora molto piccoli, e che gradiscono al contempo approfondire o rinfrescare una lingua estera. Una soluzione per passare le vacanze tutti insieme e per ritornare a casa davvero arricchiti culturalmente.
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