Il Nemo (nell’area Oosterdokskade, ci arrivate prendendo il tram 22 per Kadijksplein), ovvero il Centro delle Scienze di Amsterdam progettato da Renzo Piano. Perché vale la pena andarci? Per molti motivi. Primo: vi trovate di fronte a un’opera avveniristica. Secondo, è un’opera architettonica che potrà stregarvi, soprattutto la sera è di una incredibile suggestione. Terzo, come in tutte le opere di Piano, interno ed esterno sono in perfetta armonia, quindi estetica e funzionalità vanno perfettamente a braccetto (diversamente da quanto accade con molte altre archistar che trascurano la reale utilità dell’opera architettonica a discapito delle persone che usufruiranno degli ambienti). Quarto, come accaduto con il Museo Guggenheim di Bilbao, in Spagna, progettato dall'architetto canadese Frank Gehry, è un edificio che ha permesso l’inizio di una importante riqualificazione di un’area urbana, quella del porto. Dal Nemo in poi sono sorti, uno dopo l’altro, nuovi avveniristici edifici che hanno proiettato questa zona dimenticata verso il futuro. Basta dare un’occhiata alla Openbare Bibliotheek e al Conservatorium Van Amsterdam.
Se avrete la possibilità di rimanere qualche giorno in più, avrete anche modo di conoscere più a fondo la città, magari intraprendendo altri viaggi nei quartieri meno battuti di Amsterdam. Oltre al porto, infatti, l’altra zona sicuramente da visitare è quella del distretto di Jordaan. Inizialmente quartiere residenziale della classe operaia, ora una delle zone più desiderate e ricercate di tutta la città e dire che rischiava di scomparire quando durante gli anni Settanta alcune imprese erano intenzionate a radere al suolo l’intero distretto per riedificarlo con costruzioni più capienti e moderne. Ma i cittadini stessi si opposero perché quel quartiere era un pezzo di storia, perciò Jordaan rimase e oggi grazie a questa azione intraprendente dei suoi abitanti è divenuta una zona più viva che mai.
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