Mai sentito parlare di Sup Surf? Se non sei proprio un’appassionata di sport acquatici, è assai probabile che il nome non ti dica un granché, ma sicuramente al mare ti sarà capitato di vedere qualcuno avanzare in acqua pagaiando… in piedi su una tavola da surf. Ecco, quel qualcuno stava praticando Sup Surf. Il significato del termine ti rimane ancora oscuro, però, non è vero? Il mistero è presto svelato: Sup non è altro che l’acronimo di Stand Up Paddle, che significa esattamente “pagaiare in posizione eretta”.
In effetti, il nome svela tutto del Sup Surf, cos’è e come si pratica: il Sup Surf è uno di quegli sport acquatici che si definiscono “crossover”, che nascono cioè dalla fusione di diverse discipline. Nel nostro caso, si tratta di Surf da onda - quello classico con la tavola - e Kayaking - cioè l’andare in canoa pagaiando con i remi. Dalla combinazione di tavola da surf e pagaia per kayak nasce, dunque, il Sup Surf.
Quando ha avuto origine questo sport acquatico davvero insolito per chi è abituato al Surf tradizionale? La sua nascita è avvolta nella leggenda. Sembra, infatti, che già nel remoto 1778 l’esploratore inglese James Cook - sbarcato per la prima volta nella storia occidentale alle Hawaii - vide alcuni nativi del luogo cavalcare le onde pagaiando in piedi su grandi tavole di legno.
Bisogna arrivare agli anni Cinquanta del secolo scorso per avere più concrete testimonianze della pratica del “surf con pagaia”. Sono gli anni in cui, a Waikiki, si diffonde la febbre del Surf da onda e si assiste alla nascita della generazione dei beachboys. Pare che Bobby Ah Choy, uno dei più famosi beachboy del tempo, si fece prestare un remo e, con la sua longboard, riuscì ad arrivare pagaiando in prossimità del cosiddetto break point - il punto in cui si rompono le onde - per fotografare il momento epico della cavalcata direttamente dall’acqua.
A sua insaputa Bobby aveva inventato un nuovo modo di surfare - il beachboy surfing - che negli anni Settanta è stato fatto suo dal surfista John Zabatocky e che in anni più recenti è stato riscoperto dal più grande surfista vivente, Laird Hamilton, che si è dedicato al perfezionamento di tavola e remo.
Oggi remi in carbonio e tavole sempre più leggere rendono l’apprendimento e la pratica di questo sport non eccessivamente complessi. La principale differenza tra Sup e Surf sta proprio nella tavola: quella da Sup può arrivare ad una lunghezza tre volte superiore rispetto a quella da Surf, oltre ad essere più spessa e larga. La lunghezza della tavola da Sup deve essere scelta in base al proprio peso e all’esperienza e bisogna considerare che, a differenza della tavola da Surf, ne esiste anche una versione gonfiabile. La particolare conformazione della tavola da Sup è funzionale a mantenere la stabilità del corpo in posizione eretta che, al vento, svolge la funzione di una vela.
Dove fare SUP in Italia?
La storia del Sup ti ha appassionato talmente che ora vuoi sapere dove fare Sup in Italia, giusto? Il mare Adriatico, piatto e tranquillo, è il luogo ideale per cominciare e imparare a mantenere l’equilibrio. Anche alcune baie tranquille dell’Isola d’Elba sono perfette per principianti, persino autodidatti, mentre il mare della Sardegna è consigliato per i più esperti. Tieni presente che il Sup Surf può essere praticato in qualunque specchio d’acqua, anche non molto ondoso, perché il divertimento di questo sport sta anche nell’avanzare pagaiando lungo la costa per godersi tranquillamente il paesaggio. Il Lago di Bracciano, nel Lazio, o il fiume Po sono altrettanto indicati per fare un po’ di cruising in Sup!
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