È sabato sera e non hai voglia di cucinare. Magari hai organizzato una serata con il partner o una maratona di film con gli amici o sei a casa da solo con i tuoi figli e vuoi accontentarli con una cenetta da condividere, magari seduti sul divano guardando la tv. Non c'è niente di meglio di una buona pizza d'asporto da ordinare dalla pizzeria di fiducia. Magari con consegna a domicilio. Quando hai finito di mangiare questa prelibatezza che tutto il mondo ci invidia, sai dove buttare il cartone della pizza?
La questione lascia sempre un po' perplessi: per fare una perfetta raccolta differenziata bisogna conoscere alcune regole che potrebbero essere diverse da Comune a Comune. Per questo motivo è sempre bene conservare i dépliant che il centro per il riciclo comunale ha inviato insieme ai bidoni, per poter conoscere dove si gettano i rifiuti per non sbagliare. Alcune amministrazioni locali si dotano anche di app o di pagine Facebook. O magari si affidano ad applicazioni già note per sapere sempre dove buttare i rifiuti.
Per quello che riguarda il cartone della pizza, prima di buttarlo dobbiamo porci una domanda: il cartone è sporco o è pulito? In base alla risposta, a meno che non ci siano altre indicazioni dal centro di smaltimento dei rifiuti del tuo Comune, se è pulito, se non è unto e se non ha scarti di cibo attaccati, lo si può tranquillamente gettare nel bidone della raccolta differenziata della carta e del cartone, come se fosse un normale cartone da imballaggio.
Se, invece, il cartone è unto o ha residui di pizza che non si staccano, come ad esempio la mozzarella, lo devi buttare nel bidone dell'indifferenziato. Oppure puoi cercare di togliere tutti i residui di cibo e buttarli nell'umido, togliendo poi le parti del contenitore che sono rimaste pulite (ad esempio il coperchio) così da inserirle nella raccolta della carta e solo quello che rimane in quello dell'indifferenziato.
Alcuni contenitori sono certificati compostabili: questi, invece, possono essere conferiti nel bidone dell'umido, ma sono una vera e propria rarità.
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