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Come funziona l'affido familiare

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Tutto quello che dobbiamo sapere sull'affido famigliare

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L'affido famigliare in Italia è un istituto disciplinato dalla legge 184 del 4 maggio 1983, che, nel solo ed esclusivo interesse del minore, offre la possibilità che bambine e bambini vengano affidati temporaneamente a nuovi genitori, quando la famiglia d'origine non è in grado di garantire le cure necessarie per la sua crescita. Come funziona, cos'è e in cosa consiste l'affido famigliare, che non è assolutamente un'adozione?

Cos'è l'affido famigliare

L'affido famigliare è la possibilità, prevista dalla legge, di affidare temporaneamente a una coppia sposata, convivente o a single un minore che non ha alle spalle una famiglia che in quel momento si possa prendere cura di lui. Le famiglie affidatarie devono garantire tutte le cure necessarie e di solito il periodo di affido dura fino a un massimo di 24 mesi, anche se possono esserci delle proroghe. Quando le famiglie d'origine possono tornare a prendersi cura del minore, quest'ultimo torna a casa e l'affido termina.

Come funziona l'affido famigliare

L'affido famigliare viene deciso dal servizio sociale locale, con il consenso dei genitori del minore e dopo aver ascoltato il bambino se ha compiuto 12 anni o in base alla sua capacità di discernimento. Il giudice tutelare, a questo punto, rende esecutiva la decisione con un decreto. Se i genitori non danno il consenso, il Tribunale dei minorenni può provvedere al loro posto.

La durata dell'affido famigliare dipende a seconda della situazione: i giudici nella sentenza stabiliscono quanto tempo la famiglia affidataria debba prendersi cura del minore. Il massimo è 24 mesi, che possono essere però prorogati. Alla famiglia che accoglie il minore viene attribuito un contributo mensile per le spese da sostenere per il minore: i genitori possono anche godere del congedo parentale, che ha una durata di tre mesi. Sono garantiti anche il congedo parentale a ore e i riposi giornalieri, fino alla maggiore età del bambino o ragazzo affidato. Concesso anche il congedo per la malattia del figlio entro il sesto compleanno.

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