Per raccogliere fondi per la scuola frequentata dai nostri figli sono molti i modi che i genitori possono mettere in atto, in collaborazione, ovviamente, con insegnanti e presidi. Si possono lanciare campagne di crowdfunding che possono essere allargate alla comunità locale, così da raccogliere più fondi. Oppure organizzare una vendita di beneficenza. Come organizzare una pesca di beneficenza a scuola?
Innanzitutto, devi sapere che non puoi organizzare una pesca di beneficenza senza avere i giusti permessi necessari per un’attività di questo tipo. C’è una legge che regolarizza tutto quanto. Il DPR numero 430/2001 spiega che la pesca di beneficenza è una manifestazione di sorte locale che si effettua vendendo biglietti, una parte dei quali è collegata a premi in palio. I biglietti possono essere venduti solo nel territorio del comune dove si organizza. E il ricavato non può superare una certa cifra. I premi possono essere beni o servizi, ma non denaro o cose simili. Bisogna fare comunicazione al Prefetto e al Sindaco 30 giorni prima della manifestazione, così da avere il nulla osta.
Quando si ottengono i permessi necessari, bisogna stabilire quali sono i premi. Le famiglie possono donare oggetti, ovviamente in buono stato, o lavoretti fai da te realizzati appositamente per l'occasione, magari insieme agli studenti. Oppure si possono chiedere sponsorizzazioni da negozi e produttori locali, scelta consigliata per i premi considerati più "grossi", che invogliano a comprare i biglietti.
Esistono poi regole ben precise riguardo la chiusura della raccolta fondi tramite pesca di beneficenza. La chiusura, ad esempio, deve essere fatta di fronte al Sindaco o altro incaricato. Per informarti se puoi fare una pesca di beneficenza per la scuola o per altre attività solidali, come associazioni onlus, chiedi al tuo Comune di residenza come procedere, con quali tempistiche e quali documenti, per non incappare in possibili multe. E fare sempre tutto secondo le regole.
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