SCUOLA ED EDUCAZIONE

Cosa fare in caso di sciopero a scuola

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Molto spesso le nostre scuole indicono scioperi, ecco come comportarsi

Capita spesso che personale docente e comparto ATA indicano giornate di sciopero per rivendicare diritti di ogni natura. Fermo restando che il diritto di sciopero è sacrosanto nel nostro ordinamento, sancito dall'articolo 40 della Costituzione, in questi casi le famiglie si sentono un po' in balia degli eventi, non sapendo come comportarsi nella giornata di agitazione indetta. Cosa fare in caso di sciopero a scuola? Bisogna portare i bambini a scuola o sarebbe meglio tenerli direttamente a casa?

Innanzitutto, lo sciopero deve essere annunciato con un certo anticipo, tramite circolare. E i genitori devono firmare o prendere visione sul registro elettronico. Secondo quanto riportato in Gazzetta ufficiale, le rappresentazioni sindacali, in ogni ambito, devono dare un preavviso non inferiore a 10-15 giorni. Nell'annuncio devono anche sottolineare se lo sciopero è di tutta la giornata o più breve, spiegare le motivazioni e indicare anche il tasso di adesione precedente.

Solitamente ogni istituto scolastico garantisce dei servizi minimi usando il personale in servizio che non ha aderito allo sciopero. Personale docente e ATA sono liberi di comunicare o meno l'adesione allo sciopero: professori e collaboratori scolastici non sono tenuti ad avvisare, anche se molto spesso, soprattutto nei primi gradi di scuola, l'insegnante che decide di scioperare avvisa le famiglie, per facilitare l'organizzazione della giornata se devono tenere i bambini a casa. Ma non sono tenuti a farlo per legge.

In caso di sciopero, i genitori dovrebbero accompagnare a scuola i propri figli e accertarsi che, effettivamente, sia tutto regolare. O, in caso contrario, capire cosa fare se insegnanti della sua classe e personale del comparto ATA non sono presenti. Chi sciopera, non può essere sostituito, infatti, perché sta esercitando un suo diritto previsto dalla legge italiana e dalla Costituzione. Inevitabilmente per i fruitori del servizio ci possono essere dei disagi. Spetta all’organizzazione scolastica mitigarli, senza che ricadano troppo sulle spalle delle famiglie.

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