In Italia vige l'obbligo scolastico: i bambini e i ragazzi dovrebbero andare a scuola fino ai 16 anni di età. La legge italiana, infatti, obbliga i genitori a mandare a scuola i figli minori per almeno 10 anni, dai 6 ai 16, a partire dalla prima elementare (la scuola dell'infanzia non è infatti obbligatoria). Cosa succede se mio figlio non va a scuola? Forse non tutti sanno che in Italia il Codice Penale prevede un reato per chi non osserva l’obbligo di istruzione “elementare” dei minori, con una multa fino a 30 euro.
Non rispettare l'obbligo scolastico è reato, ma il riferimento è solo all'istruzione elementare, quindi solo alla scuola primaria. "Chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione elementare è punito con l’ammenda fino a 30 euro". Ma la multa è solo per i primi cinque anni di scuola e la "punizione" è solo per il genitore, non per l'eventuale ragazzo che si rifiuta di tornare tra i banchi scolastici, anche perché l'imputabilità penale nel nostro ordinamento giuridico inizia a 14 anni.
I genitori sono obbligati a mandare i bambini alla scuola primaria e se non provvedono a istruire il figlio in altro modo, ad esempio con l'istruzione parentale. Se sono i ragazzi stessi a rifiutarli, nessuno può obbligarli portandoli fisicamente a scuola. E i Carabinieri non possono andare a casa a prelevare lo studente che non frequenta, come si pensava (o si diceva ai ragazzi) un tempo.
D'altro canto, non dovrebbero essere punibili nemmeno i genitori se il ragazzo si rifiuta di andare a scuola e, infatti, la Corte di Cassazione con una sentenza ha stabilito ciò. Mamma e papà non possono far altro che tentare di convincerlo. E se il minore fa tante assenze? Questo, ovviamente, non costituisce reato, perché i genitori non hanno impedito al figlio di andare a scuola (però influisce sulla decisione di promuovere o meno il ragazzo a fine anno).
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