DONNE E LAVORO

DonnaD protagonista 4Weeks4Inclusion, l’evento digitale per promuovere l’inclusione

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Un grande evento digitale per parlare di inclusione, ma anche di pari opportunità e di lavoro: ecco come si è svolto 4Weeks4Inclusion, quest'anno, alla terza edizione.

Il diritto alla diversità non può essere un’utopia o un valore astratto, ma la base su cui costruire la società di domani, quella in cui bambini di oggi potranno essere adulti soddisfatti e liberi di essere se stessi. È proprio con questa filosofia con nasce 4Weeks4Inclusion, il più grande evento interaziendale, quest’anno alla terza edizione, dedicato all’inclusione.

4Weeks4Inclusion ha riunito 250 partner fra imprese, università, associazioni ed enti no profit per valorizzare il diritto individuale alla diversità. E, per l’occasione, sono stati organizzati eventi interdisciplinari, aperti al pubblico, da seguire attraverso la pagina 4w4i.it, fino al 6 dicembre.

L’edizione 2022 vanta una media partnership particolarmente prestigiosa con il Gruppo 24 Ore che ha trasmesso in streaming sulla homepage de Il Sole 24 Ore, gli appuntamenti di apertura e di chiusura della manifestazione. Inoltre, per parlare di inclusione si sono alternati moltissimi ospiti, da  Mary Catherine Starr, comic writer americana, meglio conosciuta con il suo profilo Instagram "Momlife_comics", che ogni giorno ha pubblicato una tavola sui temi della “Diversity & Inclusion” coerente con gli eventi quotidiani della kermesse, alla giornalista Cristina Tagliabue, che si è occupata della rassegna stampa mattutina.

Molto apprezzate sono state le giornate verticali: il 18 novembre si è parlato dei temi LGBT+, in occasione del ‘Transgender Day of Remembrance’, il 25 novembre di violenza sulle donne, mentre il 2 dicembre di disabilità, in coincidenza con la ‘Giornata dei diritti delle persone

con disabilità’ che ricorre il 3 dicembre. E poi, molto bella e importante il 29 novembre la maratona in diretta streaming su www.globalinclusion.org, dedicata al processo di piena realizzazione dei principi dell’art. 3 della Costituzione italiana nei luoghi di lavoro e nel Paese.

La famiglia italiana secondo la community di DonnaD

La community di DonnaD, Amica Fidata è stata protagonista di 4Weekes4inclusion, perché ha partecipato all’indagine di Eumetra “Diverse&Inclusive Family – L’evoluzione della famiglia in Italia” e i risultati sono stati presentati al Family Gap: questioni domestiche, questioni di genere?, evento digitale organizzato da Henkel Italia nel corso della maratona 4Weeks4Inclusion.

Ma che cosa è emerso? I dati hanno fotografato un’Italia che ha voglia di cambiare, ma che è ancora vittima di molti stereotipi di genere. Il campione, che ha risposto al questionario, è composto da 2.000 persone tra i 18 e i 55 anni, lettori del magazine DonnaD, Amica Fidata.  L’87% ha dichiarato di convivere con un partner di sesso opposto e il 67% di avere figli. Come vivono queste famiglie? La città di residenza è stata scelta dalla coppia in modo condiviso, secondo il 74% degli uomini e il 76% delle donne, così come la tipologia di abitazione (75% vs 79%) e l’avere o meno figli (83% vs 81%).

Le differenze riguardano soprattutto il tema soldi e lavoro. Il 53% degli uomini ha ammesso di prendere in completa autonomia ogni scelta che riguardi il proprio futuro lavorativo, percentuale che sale a 64% nel caso delle donne. E, onestamente, questo è un dato che sorprende, perché pare incoraggiare l’indipedenza femminile. Indipendenza che si incrina quando si parla di soldi: a guidare il portafoglio della famiglia italiana è ancora l’uomo. Per esempio, decisioni economiche, come l’acquisto della macchina o della moto o la scelta delle utenze di casa, sono gestite soprattutto dal partner di sesso maschile.

Il carico della cura della casa è, invece, sulle spalle della donna: il 65% gradirebbe condividere l’incombenza della spesa al supermercato e delle pulizie, così come il pagamento delle bollette e il tenere i rapporti con la banca (66%). Le donne, però, non hanno mostrato vere e proprie lamentele: sono convinte che il loro partner faccia il possibile. Il quadro descritto è il seguente: gli uomini fanno poco in casa, lo riconoscono, ma non cambiano atteggiamento; le donne fanno più di quanto vorrebbero, gradirebbero maggior aiuto, ma sono poco o per nulla inclini alla delega. Un ritratto di famiglia che non si proietta nel futuro.

La cura dei figli

Se per questioni economiche e gestione della casa, la famiglia italiana è ancora legata a modelli del passato, sulla cura dei figli sono stati fatti molti passi avanti. Le mamme e i papà sono convinte che figlie e figli debbano essere educati nello stesso modo: devono entrambi partecipare alle pulizie di casa e imparare a cucinare. Certo, alcuni stereotipi non sono svaniti, soprattutto sui giochi. La bambola è per esempio un regalo adatto unicamente a una bambina per il 66% degli uomini e per il 56% delle donne, come una macchinina lo è per un maschietto (la pensa così il 48% degli uomini e il 40% delle donne).

Lavoro e salary gap

Un altro tema affrontato dall’indagine è il lavoro:  il 90% degli uomini ha un impiego full time contro il 57% delle donne, una situazione che determina quindi una maggiore presenza della donna in casa. Inoltre, la retribuzione è considerata alta solo dal 4% delle intervistate (vs 10% degli uomini) o equa dal 37% (vs 41% degli uomini). Infine, solo in 1 famiglia su 3 il contributo portato da uomini e donne è il medesimo.

Leggi l'approfondimento sull'evento "Family Gap: questioni domestiche, questioni di genere?".

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