Secondo il galateo moderno, non ci sono solo delle cose da fare e da non fare, per poter essere sempre perfettamente integrati dal punto di vista sociale ed evitare figuracce. Ci sarebbero anche frasi da dire e frasi da non dire per il galateo moderno. Espressioni che, di solito, siamo tutti abituati ad usare e che ci sembra anche cattiva educazione non pronunciare in determinate situazioni. Invece, dovremmo sempre frenare la lingua.
Il galateo moderno ci dà utili suggerimenti per capire cosa fare e cosa dire in ogni situazione, così da evitare imbarazzi, passi falsi, brutte figure, soprattutto di fronte a persone che non conosciamo o in situazioni formali. Quali sono queste frasi che non andrebbero mai dette, per nessuna ragione al mondo? Eccone alcune!
- Il galateo dello starnuto ci suggerisce di non dire "Salute" dopo uno starnuto, perché non sarebbe opportuno ricordargli che la salute non è al massimo, visto che ha appena starnutito. Inoltre, potremmo mettere l'altro in imbarazzo, rimarcando il rumore appena fatto. Ignorare quello che è successo è buona norma di bon ton.
- Il galateo a tavola, invece, ci suggerisce di non dire mai "Buon appetito". Non si dice perché sarebbe sconveniente augurare agli altri commensali di avere più appetito del solito. Meglio dire "Buon pranzo" o "Buona cena".
Sempre a tavola o durante un aperitivo, dire "Cin cin" non è consigliabile. Così come non lo è sbattere i bicchieri e provocare rumore al momento del brindisi. - Quando conosciamo una persona, non possiamo esordire con il classico "Piacere", perché non sappiamo se sarà davvero un piacere conoscerla e avere a che fare con lei. Alla fine possiamo dirlo, ma mai all'inizio.
- Se, invece, riceviamo un regalo, dire "Non era necessario", non è necessario... Non dimostriamo così riconoscenza, ma fanno sembrare non gradito quel dono o mancanza di rispetto nellapersona che lo ha fatto. Ringraziamo e basta.
- "È una sciocchezza", lo diciamo spesso quando facciamo il regalo a qualcuno, ma in questo modo sminuiamo il gesto e facciamo credere a chi lo riceverà che non abbiamo avuto molta cura nei suoi confronti.
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