Tutte le opere che si rispettino si svolgono in un preciso lasso di tempo. Quindi è normale che abbiano un inizio e una fine. L'inizio di un libro, le primissime pagine, fungono da incipit della storia. Un incipit non presuppone per forza un libro, come è comune pensare, può essere quello di una canzone o anche di una poesia. Oggi ci concentriamo sugli incipit della letteratura. Per rendere la narrazione entusiasmante per il lettore c'è bisogno di un attacco accattivante.
Dalle righe iniziali di un romanzo possiamo per esempio capire i personaggi principali, o il tono e il ritmo della trama. E quale modo migliore, per comprendere cosa rappresenta un incipit per il pubblico, se non quello di elencarne alcuni? Per farlo abbiamo scelto alcuni dei libri più amati e ne abbiamo riportato le righe iniziali. Non ci resta immergerci nella lettura.
Piccole donne (1868) di Louisa May Alcott
"Natale non sarà Natale senza regali", borbottò Jo, sdraiata sul tappeto. “È così terribile essere poveri!” sospirò Meg, guardando il suo vecchio vestito. “Non penso che sia giusto che alcune ragazze abbiano un sacco di cose carine e altre niente”, ha aggiunto la piccola Amy."
Orgoglio e pregiudizio (1813) di Jane Austen
“È una verità universalmente riconosciuta che un uomo scapolo in possesso di una buona fortuna deve essere alla ricerca di una moglie. Per quanto poco conosciuti possano essere i sentimenti e le opinioni di un uomo del genere al suo primo ingresso in un quartiere, questa verità è così ben fissata nella mente delle famiglie circostanti, che è considerato legittima proprietà dell'una o dell'altra delle loro figlie."
1984 (1949) di George Orwell
"Era una fredda e luminosa giornata di aprile e gli orologi battevano le tredici. Winston Smith, il suo mento si strofinò contro il petto nel tentativo di sfuggire al vento vile, scivolò rapidamente attraverso le porte di vetro di Victory Mansions, anche se non abbastanza velocemente da impedire a un turbinio di polvere granulosa di entrare insieme a lui."
La coscienza di Zeno (1923) di Italo Svevo
"Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s’intende, sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica.
Di psico-analisi non parlerò perché qui entro se ne parla già a sufficienza."
Moby Dick (1851) di Herman Melville
“Chiamatemi Ismaele. Qualche anno fa - non importa ch'io vi dica quanti - avendo poco o punto denaro in tasca e niente che particolarmente m'interessasse a terra, pensai di mettermi a navigare per un po', e di vedere così la parte acquea del mondo. Faccio in questo modo, io, per cacciar la malinconia e regolare la circolazione.”
IT (1986) di Stephen King
"Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato di sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia."
Il Signore degli Anelli (1954) di J. R. R. Tolkien
"Quando il signor Bilbo Baggins di Casa Baggins annunziò che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa oltremodo fastosa, i commenti e i fermenti a Hobbiton si sprecarono.
Bilbo era ricchissimo e alquanto stravagante e, fin dalla straordinaria sparizione, seguita dal ritorno inaspettato, era stato il prodigio della Contea."
Peter Pan (1911) di J. M. Barrie
“Tutti i bambini, tranne uno, crescono. Presto sanno che cresceranno, e il modo in cui Wendy lo sapeva era questo. Un giorno, quando aveva due anni, stava giocando in un giardino, colse un altro fiore e corse con quello da sua madre. Immagino che dovesse avere un aspetto piuttosto delizioso, perché la signora Darling si mise una mano sul cuore e gridò: "Oh, perché non puoi rimanere così per sempre!"
Condividi